Un’interpellanza di Lega-Udc chiede spiegazioni sulla disparità salariale per i dipendenti comunali di Bellinzona.
BELLINZONA - Lavori mal pagati o addirittura sottopagati contro maxi stipendi riconosciuti a funzionari comunali di Bellinzona. Una situazione di apparente disparità che è oggetto di un’interpellanza del Gruppo Lega-UDC al Municipio. Il messaggio è chiaro e vuole sottolineare, secondo i firmatari, il fatto che il Municipio «punti a risanare i conti della città sulle spalle dei più deboli».
Questa la spiegazione dei proponenti, con primo firmatario Tuto Rossi. «Recentemente la città di Bellinzona ha assunto netturbini, cioè quegli operai comunali che stanno sulle predelle del camion della spazzatura o che puliscono le strade, a 3'600 franchi al mese. Si tratta di salari che non permettono di mantenere una famiglia», si legge nel documento.
Un primo riferimento che prende poi in esame anche ulteriori situazioni. «Altre categorie, come gli aiuti di cucina nelle scuole dell’infanzia, ricevono salari miseri, che non permettono neppure di avere un proprio appartamento e di vivere in autonomia. D’altra parte però ci sono decine se non centinaia di funzionari che superano i 10'000 franchi al mese, guarda caso, tutti ma proprio tutti con la tessera PLR PS o PPD in tasca - specifica l’interpellanza - Nessuno controlla la produttività di questi alti dirigenti, spesso introvabili dopo le 4 del pomeriggio, tant’è vero che a livello di imposte Bellinzona è la città con il moltiplicatore più alto del Ticino».
E dunque la conclusione. «Ci sono funzionari del settore delle comunicazioni della città che non si sa cosa fanno - tant’è vero che neppure partecipano alle sedute del Consiglio comunale – ma che sono pagati 140'000 franchi all’anno».
Da qui le richieste: