Carmelo Diaz Del Moral ci racconta l'esperienza vissuta all'ironman di Cervia dove ha gareggiato per sostenere quattro bimbi cubani malati.
BELLINZONA - Carmelo Díaz Del Moral ce l'ha fatta. In dieci ore, otto minuti e spiccioli il triatleta del Triathlon Team Ticino, lo scorso sabato, ha infatti portato a termine la sua fatica. Un tempo (niente male) per concludere il massacrante ironman di Cervia. Ma a contare più di tutto, come ci conferma lui stesso al telefono, sono altri numeri. Quelli relativi alla raccolta fondi per dare un futuro migliore a quattro bambini cubani che soffrono di paralisi cerebrale infantile.
Sofferenza - Una motivazione supplementare che ha portato Carmelo a raggiungere e superare i propri limiti. A raschiare il fondo del barile. «Le prime due frazioni sono andate molto bene. Ma durante la maratona - ci confida - ho sofferto tantissimo e dopo pochi chilometri sono andato in crisi». Prima i crampi. Poi i dolori al petto e alla milza. Il triatleta spagnolo residente in Ticino, però, non ha mai mollato. «Capita spesso che il corpo ti dica basta - ammette - Allora subentrano la testa e soprattutto il cuore. A un certo punto ho iniziato a pensare a quei bambini. Al fatto che loro stiano lottando per la loro vita, mentre io semplicemente lotto per arrivare al traguardo. E questo pensiero, di correre per questo progetto e per le tante persone che lo hanno sostenuto, mi ha dato la forza di andare avanti. Ho stretto i denti. E sono arrivato alla fine».
Esperienza bellissima - La gioia, una volta tagliato il traguardo, ha però ripagato Carmelo di tutte le fatiche e le sofferenze patite durante i 3,8 chilometri a nuoto, i 180 in bici e i 42,195 a corsa. «Gli ultimi duecento metri sono stati qualcosa di indescrivibile», ci racconta l'ironman. «Corri su questo tappeto rosso e senti lo speaker che urla il tuo nome. E non capisci più niente. Ero talmente nel mio mondo che non mi sono neppure accorto dei miei amici che facevano il tifo sulle tribune a due metri da me».
Senza limiti - Intanto la raccolta fondi sul sito givengain procede. E procede bene. L'obiettivo di seimila franchi, infatti, è già stato superato da tempo. E negli scorsi giorni è stato abbattuto anche il muro degli ottomila. Carmelo, da buon triatleta, non si pone limiti in vista del 6 ottobre, la data scelta per la chiusura della raccolta fondi che coincide pure con la Giornata Mondiale della Paralisi Cerebrale Infantile. «Questo sport mi ha insegnato ad abbattere i muri mentali. Prima di iniziare col triathlon non ero uno sportivo. E consideravo alcune salite come insormontabili. Poi un passo alla volta le ho percorse e ora so che è possibile farlo. Allo stesso modo, vista l'incredibile solidarietà dei ticinesi, non voglio più pormi un limite per i soldi che raccoglieremo». Insomma, come si suol dire, il limite è solo il cielo.