Tre le proposte avanzate: dai richiedenti asilo, ai sussidi ai permessi B, all'amministrazione cantonale.
«Sì al preventivo solo se si tutelano gli interessi dei ticinesi». Questo il messaggio chiaro che viene mandato dalla Lega dei ticinesi. E il tutto viene anche corredato da una serie di proposte che hanno come focus temi quali i sussidi ai permessi B, le spese superflue per gli asilanti e un ridimensionamento dell'amministrazione cantonale.
«Il Gruppo Parlamentare della Lega sottolinea tre punti cruciali ma soprattutto ragionevoli per garantire una gestione finanziaria responsabile e in grado di evitare inutili sperperi dei soldi delle ticinesi e dei ticinesi. Basta mettere le mani in tasca ai ticinesi a copertura del deficit», scrivono.
Ma ecco le proposte:
«Proponiamo l'interruzione dei sussidi agli stranieri con permesso B. Ed è veramente il minimo che si possa fare in una situazione di ristrettezze. Questa misura, se attuata, porterà a un risparmio di decine di milioni di franchi. Riteniamo fondamentale concentrare le risorse sulle reali esigenze della comunità ticinese. In questo settore non accetteremo, inoltre, tagli indiscriminati dei sussidi di cassa malati alle famiglie ticinesi».
Si passa poi alla richiesta di «mantenere il blocco parziale delle sostituzioni nell'amministrazione cantonale. Un blocco ad esempio al 50% delle sostituzioni consentirebbe un risparmio di 11 milioni di franchi all'anno, avendo un impatto positivo nel medio e lungo termine sul bilancio. E soprattutto non andrebbe a gravare sulle tasche dei dipendenti attuali dell'amministrazione. Non sostituire una parte di chi va in pensione è un sistema indolore per ridimensionare a tappe un'amministrazione che negli ultimi anni è solo cresciuta».
E infine un'ulteriore richiesta punta a fare in modo che «la spesa per la gestione degli asilanti non superi i finanziamenti forniti dalla Confederazione e cioè 50 milioni (evitando quindi buchi poi fatti pagare al contribuente ticinese). Il Cantone non deve aggiungere un centesimo a questa cifra».