Il Collettivo R-esistiamo è sceso in strada per ridare «una dignità e uno scopo» ai NEM
BELLINZONA - «Come palle di Natale, che potrebbero brillare di luce propria, ma rimangono “inscatolate” e ingabbiate senza alcuna prospettiva di realizzare i loro sogni e progetti di vita». A questa immagine, il Collettivo R-esistiamo affiancava negli scorsi giorni quella dei 111 NEM (non entrata in materia), «persone che hanno visto la loro domanda d’asilo rifiutata in maniera definitiva ma che, malgrado il volere della SEM, non possono essere rimandate nei propri paesi d’origine. Anche perché i loro Paesi d’origine sono Eritrea, Afghanistan, Iran, Irak, Sudan, Somalia…».
Al loro grido silenzioso, il Collettivo ha voluto dare voce con un presidio/flashmob tenutosi oggi presso la stazione di Bellinzona. Il corteo ha quindi raggiunto Piazza Governo per attaccare quelle palle di Natale dimenticate davanti al Palazzo delle Orsoline.«Nella nostra cultura sarebbe la giornata in cui i re Magi arrivano da Gesù - si è detto durante la manifestazione -. Noi abbiamo voluto ritrovarci durante questa giornata per ricordare che nel momento in cui i re Magi vanno da Gesù, gli dicono che deve scappare. È la prima famiglia profuga secondo la nostra cultura. Siamo qui per non dimenticare 111 persone che vivono in Ticino, alcune da diversi anni, e che vivono nel limbo. Un limbo disumano. Sono scappate dalla loro terra per venire a trovare rifugio, ma non l'hanno trovato».
«Persone - ha sottolineato il Collettivo - che non possono andare oltre la scuola dell’obbligo, non possono accedere ad altre formazioni e/o apprendistati, non possono lavorare, non possono formare famiglia o ricongiungersi alla propria, non possono viaggiare: insomma non possono vivere la loro vita come chiunque di noi».