Tredicesima AVS: il sindacalista Giorgio Fonio replica all'imprenditore Gian-Luca Lardi. Il dibattito in vista del voto si fa incandescente.
BELLINZONA - Un progetto che sostiene gli anziani ricchi. E non aiuta quelli poveri. Così Gian-Luca Lardi, vice presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori, ha bocciato la tredicesima dell'AVS in votazione il prossimo 3 marzo. Il sindacalista Giorgio Fonio, tuttavia, non ci sta. E replica con puntualità allo stesso Lardi.
Una tredicesima porterebbe più soldi delle tasche dei pensionati ricchi. Chi riceve poco già adesso riceverebbe una tredicesima "bassa". Che senso ha effettivamente?
«Viviamo in una delle nazioni più ricche al mondo, ma la rendita AVS media è di 1.800 franchi. Uno studio elaborato da Pro Senectute indica che nel nostro Paese 46.000 persone anziane sono attualmente già colpite da povertà estrema, e circa 300.000 vivono sulla soglia di povertà. È soprattutto a queste persone che dobbiamo dare un risposta concreta».
Non si poteva fare meglio?
«L’iniziativa non è perfetta? Potrebbe anche essere. Ma oggi sul tavolo c’è questa alternativa: o la accettiamo, oppure si continuerà con il regime attuale che non è più accettabile».
Per pagare la tredicesima dell’AVS serve un budget che da 4,2 miliardi salga a 5 miliardi entro il 2030. Questo budget potrebbe essere raggiunto aumentando i contributi AVS di datori di lavoro e lavoratori. Così si penalizza chi lavora però.
«Lo stesso ragionamento è stato fatto al momento dell’entrata in vigore del congedo paternità. Quando i contrari, per opporsi alla nostra iniziativa, avevano dipinto scenari apocalittici. L’adeguamento dei contributi richiesti ai datori di lavoro e ai lavoratori corrisponderebbe allo 0.4%. Per un salario di 5.000 franchi equivarrebbe a un contributo di 0,66 centesimi al giorno».
Chiedere più contributi ai giovani. È giusto?
«Chi utilizza questo argomento alimenta un pericoloso conflitto generazionale. Sradicando un principio cardine della nostra patria che è la sussidiarietà. Anche i giovani di oggi un giorno saranno pensionati e questa modifica a lungo termine andrà a beneficio di tutti».
C’è chi, per raggiungere il budget dei 5 miliardi, ipotizza anche un nuovo aumento dell’IVA.
«È solo un opzione. Io propendo per l'altra soluzione: il finanziamento sarà possibile attraverso un minimo adeguamento dei contributi AVS».
Che ne pensa dell’eventualità di alzare l’età di pensionamento?
«Per quanto mi riguarda questa iniziativa è da respingere. Chi ha lavorato una vita intera ha il diritto di andare in pensione in buona salute. Inoltre, molto probabilmente chi ha lanciato questa iniziativa non si rende conto della difficile condizione occupazionale dei lavoratori over 50».
Circa 900.000 persone all'estero ricevono una rendita AVS. Persone in parte già favorite dal cambio franco-euro. È opportuno avvantaggiarle ulteriormente?
«Sono persone che hanno lavorato in Svizzera e che hanno maturato i contributi necessari per beneficiare dell’AVS. Davvero i contrari intendono utilizzare questo tema per opporsi alla tredicesima dell'AVS?»
Lardi suggerisce che sarebbe meglio concentrarsi sui pensionati che davvero fanno fatica, sostenendoli con sussidi e prestazioni mirati.
«La votazione del 3 marzo sarà un dentro o fuori. In caso di bocciatura, anche le persone che hanno maggiormente bisogno della tredicesima dell'AVS, continueranno a restare a bocca asciutta».