Pamini (UDC): «Perché deve farsene carico il contribuente?»
LUGANO - «No allo spreco di denaro pubblico». Non ha dubbi il fronte contrario all’acquisto e alla trasformazione della ex banca del Gottardo nel nuovo palazzo di Giustizia. Un’operazione dal costo di 80 milioni (ma ne serviranno solo 76), avallata dal parlamento a febbraio su cui si esprimerà il popolo il 9 giugno.
Il comitato del no - UDC, Verdi, Avanti con Ticino e Lavoro ed HelvEthica, hanno espresso profonde perplessità riguardo a questa iniziativa, invitando a votare no. «Si tratta di uno spreco di soldi - rimarca l’ex granconsigliere e attuale consigliere nazionale democentrista Paolo Pamini - il prezzo è completamente fuori mercato, e non vedo perché debba essere il contribuente a farsene carico».
I costi - L’investimento inciderà nel budget annuale del Cantone con circa 16 milioni l’anno. «Costruire un palazzo nuovo, di quella volumetria, costerebbe 80 milioni. Non siamo contro quello stabile in particolare, anche se per certi versi gli argomenti non mancherebbero. Per noi è una questione di prezzo. Tanto che, in aula, avevamo proposto di ridurlo di 15 milioni. A quel punto, avremmo sostenuto l’acquisto».
«Investimento inadeguato» - Per il comitato «sussiste una profonda sproporzione del progetto rispetto alle reali necessità della giustizia ticinese, soprattutto in un periodo in cui si chiedono sacrifici economici ai cittadini. L’investimento di tale entità è inadeguato per un edificio che, seppur storico, comporterà elevati costi di manutenzione e gestione».
«Inconcepibile» - Per il fronte del no «è inconcepibile procedere all’acquisto prima ancora di definire concretamente l'organizzazione futura della giustizia ticinese, specialmente alla luce della digitalizzazione imminente che renderà obsoleti numerosi spazi ora necessari. La gestione elettronica dei dossier e la conduzione telematica di parte delle udienze dovrebbero ridurre significativamente il bisogno di spazi fisici, rendendo così l'investimento uno sperpero di denaro pubblico».
Esplosione dei costi - Il rischio è un aumento sostanziale dei costi previsti, che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione finanziaria del nostro Cantone, già chiamato alla cautela nella gestione delle proprie risorse.