HelvEthica Ticino ha depositato l'iniziativa cantonale per chiedere una presa di posizione netta.
BELLINZONA - Maria Pia Ambrosetti, granconsigliera di HelvEthica Ticino, e i cofirmatari Roberto Ostinelli, Tiziano Galeazzi, Alain Bühler, Omar Balli, Sergio Morisoli e Roberta Soldati, hanno depositato presso il segretariato dei Servizi del Gran Consiglio l'iniziativa cantonale con la quale chiedono che il Consiglio federale non aderisca ai trattati OMS in votazione alla 77a Assemblea mondiale della sanità, che avrà inizio lunedì prossimo 27 maggio 2024.
Situazione - «In occasione della 77a Assemblea mondiale della sanità (AMS), che avrà luogo a Ginevra a partire dal 27 maggio 2024, i 194 Stati membri dell’OMS sono chiamati ad adottare «due testi, il Regolamento sanitario internazionale e il Trattato sulla pandemie, che permetterebbero di coordinare efficacemente le misure da adottare in tutti i Paesi del mondo in occasione di una prossima Emergenza di salute pubblica di portata internazionale (PHEIC), che il direttore generale dell’OMS potrà dichiarare senza consultare gli Stati», scrivono. «Questi ultimi dovranno sottomettervisi senza possibilità di appello. Se le modifiche al Regolamento sanitario internazionale (RSI) 1 fossero adottate, ciò che richiede una maggioranza semplice, esse diventerebbero giuridicamente vincolanti dopo 10 mesi2 per tutti gli Stati membri che non vi si oppongono con una lettera esplicita al Segretariato Generale dell'OMS (art. 59 par. 1 RSI); entrerebbero in vigore dopo 12 mesi dal voto. Nella medesima occasione, verrà sottoposto al voto anche il nuovo Accordo sulle pandemie (cosiddetto Trattato pandemico), la cui approvazione richiede una maggioranza di due terzi. Essendo nuovo, questo trattato necessita di una ratifica formale da parte degli Stati entro 18 mesi dal voto dell’AMS», la spiegazione.
Disattivazione de facto della Costituzione federale - Gli emendamenti previsti e il nuovo Trattato violano i principi fondamentali e vincolanti della Costituzione federale svizzera (tra cui il principio di democrazia e il diritto di autodeterminazione di Popolo e Cantoni). Una tale violazione e stravolgimento del nostro intero ordinamento istituzionale e giuridico può diventare vincolante soltanto procedendo formalmente a una revisione totale della Costituzione federale.
Democrazia - Alcuni capisaldi della nostra democrazia sono in pericolo, quali: 1. la libertà di informazione e il divieto di censura; 2. il principio di legalità e proporzionalità (divieto di arbitrio); 3. la separazione dei poteri; 4. il principio democratico: diritto del Popolo all'autodeterminazione, al controllo e ai diritti di informazione; voto popolare non falsato per tutte le decisioni fondamentali; 5. la generale garanzia di protezione dei diritti umani.
Problemi - E vengono così riportati alcuni punti problematici contenuti nelle bozze degli emendamenti finora pubblicate:
1. Espansione del meccanismo di autodeterminazione dell'OMS ed estensione dei suoi poteri a ogni genere di ipotetico rischio. Essa è la chiave per disattivare tutte le Costituzioni nazionali. 2. Le raccomandazioni dell'OMS diventano vincolanti. In futuro l'OMS potrà imporre misure di vario tipo agli Stati nazionali, per esempio vaccinazioni obbligatorie e lockdown. 3. Censura e manipolazione possono essere imposte dall'OMS. Con gli emendamenti al RSI e il nuovo trattato, all'OMS sarebbe infatti conferito il diritto di stabilire che cosa sia «vero», nonché il diritto di imporre il suo punto di vista sui social media, e in generale nel dibattito pubblico. Verrebbero pertanto a cadere sia il diritto alla libertà di informazione sia il diritto alla libertà di opinione. 4. Non è previsto alcun meccanismo che consenta di correggere efficacemente e rapidamente eventuali raccomandazioni pregiudizievoli, informazioni errate o analisi del rischio errate prodotte e intimate dall'OMS («checks and balances»; nessuna After Action Review). Non sono previsti nemmeno meccanismi di verifica delle decisioni e dell'operato dell'OMS, che decide da solo e indisturbato, né tanto meno rimedi giuridici. 5. Nessuna assunzione di responsabilità. L'OMS potrebbe obbligare gli Stati a introdurre determinate misure potenzialmente anche molto problematiche e dannose, come lockdown generalizzati, che nel recente passato hanno causato ingenti danni economici. L'OMS, che fin dalla sua fondazione si è dotata di un'immunità totale, continuerebbe a beneficiarne al 100% anche ora. 6. Esenzione fiscale: anche in futuro l'OMS e i suoi funzionari non saranno assoggettati a imposte. 7. I diritti fondamentali saranno ancora meno protetti di prima. Con gli emendamenti al RSI, i diritti umani vengono sostituiti da concetti poco trasparenti, quale il cosiddetto «diritto all’immunizzazione» - leggi: obbligo di vaccinarsi ogniqualvolta lo decreti l'OMS - e simili.
Conseguenze - L'adozione degli emendamenti al RSI, se sottoposti al voto a fine maggio, violerebbe la procedura di modifica prevista dallo stesso RSI, in particolare dell'articolo 55 paragrafo 2, secondo cui gli emendamenti posti in votazione devono essere pubblicati almeno quattro mesi prima, mentre a tutt’oggi non si conosce la versione definitiva che sarà messa ai voti. La procedura automatica (prima un voto all'Assemblea mondiale della sanità e in seguito l'assenza di una procedura formale di ratifica da parte della Svizzera al vaglio dell'Assemblea nazionale, cosid. soft law) per l’adozione di emendamenti al RSI di tale portata costituirebbe una violazione fondamentale della Costituzione con conseguenze imprevedibili per la nostra democrazia. Appelli urgenti della società civile e dei parlamentari di alcuni Cantoni per denunciare la violazione dei requisiti per la modifica del RSI ai sensi dell'articolo 55, paragrafo 2, sono stati indirizzati al Segretariato dell'OMS e portati all’attenzione del Consiglio federale. Occorre inoltre sottolineare che per adempiere al Trattato pandemico la Svizzera dovrà versare una somma annuale di circa 4,5 miliardi CHF (5% dell’attuale spesa sanitaria) che sarà destinata, per esempio, a produrre vaccini da donare ai paesi del terzo mondo o sostenere altre spese volte a soddisfare le esigenze definite dall’OMS.
Reazione di alcuni governi europei -
Il parlamento dei Paesi Bassi ha approvato una mozione che chiede al governo di respingere il RSI. Il governo del Regno Unito ha già annunciato che non aderirà al Trattato pandemico. La Svizzera sembra minimizzare la portata degli emendamenti al RSI, che definisce «di natura tecnica». Recentemente è stata presentata a Berna una petizione con 37'637 firme che chiede di mettere al voto il Trattato pandemico all'Assemblea nazionale; il Consiglio nazionale ha, dal canto suo, recentemente approvato una mozione che chiede al Consiglio federale di sottoporre il Trattato al voto del Parlamento.
Le richieste - Il Consiglio federale è pertanto invitato a dichiarare immediatamente al Segretario generale dell'OMS il rifiuto di tutti gli emendamenti del Regolamento sanitario internazionale (RSI), facendo valere in particolare la violazione da parte dell’OMS dell’articolo 55 paragrafo 2 RSI4 , (il termine è scaduto il 27 gennaio 2024); - rifiutare gli emendamenti del RSI in occasione della votazione dell'Assemblea mondiale della sanità dichiarando il proprio rifiuto fino a quando non sarà garantito l'ordine costituzionale di base (compresa la sovranità, la ripartizione costituzionale delle competenze, la separazione dei poteri, l'effettiva protezione dei diritti fondamentali, ecc.).
Alla luce di quanto esposto, i sottoscritti deputati chiedono al Gran Consiglio, mediante la presente iniziativa cantonale, di presentare al Consiglio federale la formale richiesta di non aderire agli emendamenti proposti del Regolamento sanitario internazionale e al nuovo Trattato pandemico.