Hanno chiuso 48 tra bar, ristoranti e servizi di ristorazione in soli 9 mesi.
BELLINZONA - Numeri impietosi quelli che certificano come il tessuto economico svizzero - e il Ticino non fa eccezione - stia attraversando un momento decisamente molto difficile.
Basti dire che nei primi nove mesi dell’anno in Ticino sono ben 467 le aziende che hanno dovuto dichiarare fallimento. Una media impressionante di 52 al mese.
A livello nazionale - Nello stesso periodo si sono contate 24209 aziende cancellate dal Registro di Commercio. Un numero in crescita del 10,8% rispetto all’anno precedente. E, sebbene le costituzioni di nuove aziende siano aumentate del 2,2%, la crescita netta è diminuita del 4,2% a causa del maggiore numero di cancellazioni aziendali.
Canton Ticino - Una situazione di crisi allarmante che evidenzia ricadute e contraccolpi anche in Ticino dove, come detto, sono 467 le aziende svanite.
Settori - Sono pochi i comparti a non essere stati investiti da difficoltà. Analizzando i dati - forniti da CRIF SA - si riesce però meglio a capire dove le chiusure sono state maggiori. E subito emerge il dato di ben 48 tra bar, ristoranti e servizi di ristorazione costretti a dover abbassare la serranda definitivamente. In crisi anche il settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio (fatto salvo il settore della vendita di veicoli e motocicli), che conta ben 90 chiusure. Il dato più alto - che tocca 64 fallimenti - riguarda i lavori di costruzione specializzati (ovvero lavori come la preparazione di cantieri o l’installazione di impianti elettrici e idraulici). Diciassette anche le ditte specializzate nel fornire servizi finanziari (fatta eccezione per le assicurazioni e i fondi pensione). E 18 le attività immobiliari che hanno chiuso.
Svizzera - Anche a livello nazionale il maggior numero di dichiarazioni di fallimento è stato registrato dal settore dei lavori di costruzione (1.135), seguito dalle attività di servizi di ristorazione (691) e dal commercio al dettaglio (518).