Agosto 2023: una forte grandinata si abbatte sul Locarnese. L'edificio in cui vive una 40enne si impregna di umidità. Conseguenze nefaste.
LOSONE - Fine agosto 2023: una violenta grandinata si abbatte sul Locarnese. Distruggerà auto e abitazioni. Quel giorno cambia anche la vita di una 40enne di Losone. I chicchi di ghiaccio spaccano ben 185 tegole. L'acqua dal tetto avvolge tutto l'edificio. E l'appartamento in cui vive da circa otto anni si impregna di umidità. «Umidità che non è mai stata tolta, a oltre un anno di distanza. E adesso mi tocca andarmene».
Davanti all'Ufficio di conciliazione – La decisione di fare le valigie definitivamente è maturata davanti all'Ufficio di conciliazione. Alla presenza del padrone di casa che, va sottolineato, ha fatto uno sconto all'inquilina, riconoscendole di essere stata costretta a vivere nel disagio per tanti mesi. E così a breve la 40enne e i suoi due figli dovranno trovarsi una sistemazione.
«Tutto si è fermato» – «Sono delusa – dice la donna –. Io ho subito chiamato il padrone di casa dopo la grandinata. Erano arrivati i primi artigiani a mettere in sicurezza lo stabile. Poi si è perso tempo. A un certo punto sono stati smontati i plafoni. E poi tutto si è fermato. Io e i miei due figli da oltre un anno siamo aggrediti dalla muffa. Le loro stanze sono inutilizzabili. I loro armadi anche».
«Dolori a causa dell'umidità» – La donna ne fa una questione di salute: «Ultimamente per fare spazio a loro ho dormito in cucina. Su un materasso. Le conseguenze sono state pessime. Ho dolori dappertutto a causa dell'umidità. Mi aspettavo più rispetto per me e per la mia famiglia. Il padrone di casa a un certo punto non è stato bene, questo è vero. Ma per il resto ha temporeggiato infinitamente».
«Anche altri hanno dovuto abbandonare definitivamente la propria casa» – Tio.ch ha contattato l'architetto che ha seguito diversi casi legati alla grandinata dell'agosto 2023. «La grandinata è stata eccezionale. Ha fatto danni nell'intera regione. In alcune circostanze gli inquilini sono stati costretti ad abbandonare definitivamente gli spazi in cui abitavano. Per forza di cose. Perché il tetto si era rotto a causa della grandine e il giorno dopo l'acqua aveva impregnato tutte le pareti degli spazi abitativi».
«A tappe non si sarebbe potuto procedere» – L'architetto ha seguito anche il caso specifico di Losone. «Gli artigiani sono intervenuti per mettere in sicurezza la situazione e asciugare quello che si poteva. Le assicurazioni cercano di sostenere una situazione provvisoria. Nel frattempo si valuta cosa fare e con quali provvedimenti mirati. Il pittore, di fronte al plafone smontato, si è reso conto che non c'erano le condizioni per garantire un lavoro di qualità. Per sistemare quell'appartamento su più piani era necessario avere tutti i locali vuoti in contemporanea. A tappe non si sarebbe potuto procedere».
Si è perso tempo? – L'amarezza della 40enne resta grande. «Potevano dircelo prima. Siamo rimasti in un posto insalubre e in condizioni precarie a lungo». L'architetto comprende la frustrazione della donna. Ma ammette: «A volte non è così immediato trovare la soluzione giusta. La signora era affezionata al suo appartamento e ha provato a stare lì. Purtroppo in questa circostanza si è arrivati all'epilogo che conosciamo».