La petizione lanciata dalla Sinistra Unita è stata consegnata quest'oggi alla Città di Locarno.
LOCARNO - Sono state consegnate questa mattina alla Città di Locarno le oltre 2'200 firme raccolte dalla Sinistra Unita a sostegno della petizione “No all’albergo riva lago”.
La petizione, ricordiamo, era stata lanciata a marzo e chiedeva al Municipio e al Consiglio comunale di Locarno di «interrompere immediatamente» e «annullare l’iter pianificatorio» che permetterebbe la realizzazione dell’albergo nel sedime del Centro balneare regionale, sviluppando al contempo «un progetto di valorizzazione delle aree verdi e di svago lungo la riva del lago a misura di cittadino».
Per Sinistra Unita, infatti, il progetto per un nuovo albergo accanto al Lido si pone in «evidente contraddizione» con gli sforzi intrapresi per migliorare la fruibilità pubblica della riva, ad esempio tramite la nuova passeggiata a lago.«La concessione del sedime in diritto di superficie ad una struttura alberghiera - precisa il gruppo - implicherebbe la necessità della stessa di poter offrire aree esterne espressamente dedicate alle proprie attività e ai propri clienti. Ci si può immaginare una terrazza solarium, una piscina, magari anche una porzione di spiaggia dedicata».
Tutte infrastrutture, queste, che come precisato da Sinistra Unita «saranno ad uso esclusivo» degli ospiti o di chi consuma i servizi dell’albergo, ovvero una struttura privata.
«Di fatto, l’ampio e prezioso terreno pubblico, importante area verde di svago, verrebbe privatizzato.In particolare ci opponiamo al travaso di indici da una struttura museale, originariamente pensata per ospitare il Museo Jean Arp laddove oggi vi sono i giardini omonimi, verso una struttura alberghiera. Se da un lato tutta la popolazione residente potrebbe fruire e beneficerebbe di una struttura per la cultura e per l’arte, lo stesso non si può dire di un albergo, che andrebbe a beneficio esclusivo dei promotori e di alcuni turisti».
Non da ultimo a Sinistra Unita "va di traverso" la volumetria della struttura alberghiera. «Una critica, questa, già fatta anche dal Cantone in particolare per l’altezza, che rappresenterebbe un elemento deturpante e fuori contesto rispetto al paesaggio naturalistico di pregio del delta della Maggia».