Nel quartiere luganese di Carabbia è in progetto l’impianto di un’antenna 5G alta ben 40 metri. Ma i residenti sono pronti a lottare.
CARABBIA - «Quando mi alzo la mattina, guardo dalla finestra e vedo il bosco. Se metteranno quell’antenna vedrò una mostruosità alta 40 metri». A dirlo a Tio/20Minuti è Valeria Gilardi, una dei tanti residenti di Carabbia che stanno lottando per non ritrovarsi in paese un’antenna 5G voluta da Sunrise, Swisscom e Salt.
Sì, perché alla fine di via Ceresolo si stagliano già delle imponenti modine, con tanto di palloncino, volte alla sua realizzazione.
«Quando le ho viste mi è venuto un sospetto, ma non ho pensato subito al peggio», spiega Gilardi. «Qualche giorno dopo, però, ho visto sul foglio ufficiale che il 18 novembre è stata pubblicata la domanda di costruzione sul fondo di pertinenza comunale».
L'opposizione - La comunità di Carabbia, immediatamente informata, si è quindi mobilitata e circa 200 persone hanno firmato l’opposizione alla domanda di costruzione, che verrà presentata oggi al Municipio. Alcuni dei residenti hanno inoltre deciso di inoltrare delle opposizioni private.
«Viviamo qui per altri valori» - «Non siamo contro la tecnologia, ma va inserita armoniosamente nell’ambiente circostante», ci dice Gilardi. «È inoltre importante avere rispetto di come le persone vivono il territorio. Noi abbiamo scelto di abitare fuori dalla città proprio per connetterci ad altri valori, come il contatto con la natura, lo spirito della comunità e lo slow living».
«Mi troverei costretta a vendere» - E c’è chi è pronto ad adottare misure drastiche. «Personalmente non sono disposta a vivere di fronte a un'antenna di 40 metri..mi troverei quindi costretta a vendere la casa. E penso che anche ai direttori di Swisscom, Sunrise e Salt non farebbe piacere avere questa bruttura davanti alla loro abitazione».
Via il panorama - Ma a disturbare i residenti è anche il fatto che gli immobili vicini all’antenna non godrebbero più di un panorama paradisiaco su bosco e lago, e subirebbero inevitabilmente un’importante svalutazione. «L'antenna si eleverebbe su 40 metri di altezza, pari a un edificio di 13 piani, e sarebbe la quarta più alta della grande Lugano, dopo quelle del San Salvatore, dello stabile Swisscom di Besso e di Cimadera. Ma qui parliamo di tutt’altra zona», sottolinea a questo proposito Patrizia Garzoli.
Gli addetti ai lavori, secondo i residenti, potrebbero inoltre non aver effettuato le verifiche necessarie a livello strutturale. «Il terreno, in questa zona, è instabile, e quando piove viene giù di tutto. Non ci risulta, però, che abbiano fatto dei rilievi a livello geologico».
Chi ha paura delle radiazioni? - E anche il discorso radiazioni preoccupa. «Le nostre abitazioni, secondo le misurazioni effettuate, sarebbero appena sotto i valori limite d’immissione consentiti dalla Confederazione, attestandosi a 4,98 volt per metro su un massimo di 5. E qui vivono tante famiglie».
In Svizzera, secondo dati risalenti ad agosto, sono attualmente in funzione 11’046 impianti di telefonia mobile 5G. Stando a quanto più volte ribadito dalle compagnie telefoniche, però, tutti devono rispettare i limiti di immissione e non rappresenterebbero un pericolo per la popolazione.
«Occorre un'altra soluzione» - Ed è proprio per la popolazione di Carabbia e dintorni che l’antenna sarebbe stata pensata. «È vero che qui la rete non prende perfettamente dappertutto, ma in alcune zone (come abbiamo potuto verificare anche noi della redazione ndr.) prende anche il 5G», ci dice Gilardi. «Inoltre nella stragrande maggioranza dei casi il wifi di casa soddisfa le nostre necessità..va detto comunque che se si vuole apportare dei miglioramenti a livello di rete noi non siamo contrari, ma occorre studiare una soluzione migliore».
Swisscom ci pensava già nel 2019 - Già cinque anni or sono, però, tra gli operatori telefonici si stava guardando a Carabbia. Proprio qui infatti, nel settembre del 2019, il noto giornalista informatico Paolo Attivissimo e il rappresentante della Swisscom Andrea Galeazzi avevano tenuto una conferenza sul 5G.
«Non c'è pericolo» - «Già all’epoca si stava valutando di installare un’antenna a Carabbia, e Swisscom aveva fatto dei rilievi in questo senso», ci conferma Attivissimo. «Tra la popolazione si era creata una certa agitazione, perché si discuteva di questa mitologia della pericolosità. Io ho semplicemente spiegato alcuni concetti di fisica di base per chiarire che non vi è alcun pericolo per la salute pubblica».
«Va poi messa in chiaro una cosa: le antenne delle reti cellulare, sia 4G che 5G, emettono radiazioni non ionizzanti, ovvero debolissime», continua Attivissimo. «I limiti massimi tollerati dalla Confederazione, peraltro, sono dieci volte più bassi rispetto a quelli dell’Unione Europea, e i nostri cellulari, che abbiamo sempre vicino, rappresentano una fonte più intensa di energia elettromagnetica».