L'annuncio oggi ai dipendenti. Le modalità di austerity, che seguono i tagli annunciati nel 2024. L'azienda: «Licenziamenti inevitabili».
COMANO - Un piano per risparmiare la non trascurabile cifra di 7 milioni di franchi nel 2026, come scrive la Regione, l'azienda lo ha annunciato di Comano ai suoi dipendenti.
Come riportato, invece, dal Corriere del Ticino - che cita la nota in questione - la decisione «un impatto anche sui posti di lavoro, e pur considerando le fluttuazioni naturali e i prepensionamenti, saranno inevitabili dei licenziamenti».
Con questa decisione, Comano gioca d'anticipo in vista della riduzione del canone radiotelevisivo proposta dal capo del Datec, Albert Rösti e la votazione futura sull'iniziativa popolare “200 franchi bastano”, il cui esito - in uno scenario complesso come è quello attuale - risulta comunque incerto.
In questo scenario d'incertezza, è tutta la SSR a tirare i proverbiali remi in barca con una manovra di ristrutturazione “Enavant” definita «senza precedenti» dalla nuova direttrice generale Susanne Wille. Secondo alcune indiscrezioni in ballo sarebbero circa 1'000 posti di lavoro.
Interpellato da tio.ch, il Segretario sindacale del Sindacato Svizzero dei Massmedia (SSM) Riccardo Mattei aveva parlato di un «impatto importante sulla Svizzera italiana», la SRF, invece, era stata più interlocutoria, parlando di «dettagli ancora da definire» e di «possibilità di dialogo nei prossimi anni»
Lo scorso settembre, lo ricordiamo, la RSI aveva annunciato il taglio di 15 impieghi a tempo pieno, per un totale di 5 licenziamenti effettivi.
Il direttore Mario Timbal aveva definito la misura l'inizio «di una fase di riduzione e ridefinizione, della durata di almeno 5 anni».