Nora Illi, svizzero-tedesca convertita all'Islam in vacanza in Ticino, non toglierà il velo che le copre il volto. A pagare le multe ci penserà Rachid Nekkaz, un musulmano "umanista e voltairiano"
LOCARNO - Sta trascorrendo le sue vacanze in Ticino Nora Illi, la donna svizzero-tedesca che si sta battendo per la "libertà di poter portare il burqa e il niqab".
Nora Illi in vacanza in Ticino - "I miei genitori hanno una casa di vacanza", ha dichiarato al foltissimo gruppo di giornalisti, cameraman e fotografi che questa mattina si sono recati in Piazza Grande a Locarno per seguire una sorta di conferenza stampa "open-air", nel corso della quale ha ribadito l'intenzione di disobbedire alla legge recentemente approvata dal Parlamento ticinese.
A pagare le multe ci sarà Rachid-Nekkaz - Del suo volto si vedono soltanto gli occhi celesti e le sopracciglia biondissime. Illi, Svizzera convertita all'Islam a 18 anni, fa parte del Consiglio centrale islamico svizzero (Ccis), un'associazione che, come lei stessa ci ha detto, conta circa 3.000 associati". Accanto a lei, per sostenerla nella sua battaglia, c'era Rachid Nekkaz, l'imprenditore algerino nato in Francia che ha promesso di pagare le multe che saranno comminate a tutte quelle donne che in Ticino saranno multate per la violazione sulla legge che vieta la dissimulazione del viso. La sua è una battaglia di principio, "che si rifà ai valori dell'umanesimo europeo e voltairiano in particolare", ha dichiarato Nekkaz ai cronisti.
I valori dell'umanesimo - In questo nuovo secolo segnato dalla guerra di religione, nel quale le principali potenze mondiali si stanno confrontando nella ridefinizione degli equilibri di forza all'interno dello scacchiere internazionale, Nekkaz ha espresso il suo auspicio affinché i parlamenti e i governi europei agiscano nel rispetto dei principi umanistici, e non di quelli dettati dalla convenienza politica ed elettoralistica. "Se c'è una piccola parte di musulmani che si macchia di sanguinosi attentati, ciò non vuol dire che tutti i musulmani sono terroristi", ha dichiarato l'uomo d'affari.
Nekkaz vuole neutralizzare la legge anti-burqa - Nekkaz, che ha compiuto studi di filosofia alla Sorbona, si dice pronto a continuare, per i prossimi vent'anni la sua "missione", ossia assumersi i costi delle multe comminate in Francia, Belgio e Paesi Bassi, dove la dissimulazione del volto è già reato, e in futuro anche in Ticino. "E sarò contento di pagare per lei (Nora Illi, volto conosciuto in Germania per avere partecipato a diversi talk-show sui principali canali televisivi tedeschi, ndr)". Egli è convinto di "poter neutralizzare questa legge" attraverso la legge. Infatti, da parte sua inoltrerà un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non appena avrà a che fare con una multa - che in Ticino può ammontare fino a 10.000 franchi - sia a tal punto cospicua da essere considerata sproporzionata al reato commesso. "A quel punto mi rivolgerò a Strasburgo che, nella sua sentenza, ha definito la legge francese sul burqa ammissibile in quanto le multe sono commisurate al reato. Ma in Ticino, quando verrà data una multa alta, ci sarà il ricorso". E secondo lui, sono alte le possibilità che possa venire accolto.
Con il fisco tutto in regola - È giunto spontaneo chiedersi da dove arriva il denaro necessario per finanziare il fondo: "I soldi sono miei. Tutto alla luce del sole. Lo dimostra anche il fatto che dai controlli fiscali effettuati nei miei confronti non siano emerse irregolarità. Tutto in regola".