L'Ente Ospedaliero cantonale contesta le accuse sul caso di infezione da virus di epatite C risalente al dicembre del 2013
BELLINZONA - E' stato fissato per il 20 settembre 2016 davanti alla Pretura Penale di Bellinzona il dibattimento riguardante il caso di infezione da virus di epatite C avvenuta il 19 dicembre 2013 nel Servizio di radiologia dell'Ospedale Civico di Lugano.
A comunicarlo è l'Ente Ospedaliero Cantonale attraverso una nota diramata venerdì pomeriggio.
L'EOC aveva già preso posizione in sede di conferenza stampa il 12 maggio 2015. In quell'occasione l'avvocato dell'Ente, Mattia Tonella, osservò che «la responsabilità penale è personale, non può essere dell'impresa all'interno della quale una persona opera».
L'Ente Ospedaliero ticinese, infatti, contesta in particolare «l'applicabilità dell'articolo 102 del Codice penale relativo alla carente organizzazione interna che sarebbe all'origine dell'infezione da epatite C in questione».
«Sul piano civile, l’EOC - come si legge nella nota - si è subito assunto le proprie responsabilità e tutti i pazienti coinvolti, convocati singolarmente e sottoposti ai test necessari, avevano potuto beneficiare del sostegno necessario per affrontare la L’EOC aveva subito collaborato con l’Ufficio del Medico cantonale, sua Autorità di vigilanza, per tutte le verifiche e analisi delle procedure avviate.
«Il Ministero pubblico - rileva ancora l'EOC - era stato tempestivamente informato e l’inchiesta non aveva permesso di identificare l’autore della manipolazione errata».
In occasione della conferenza stampa del 12 maggio di un anno fa, l'EOC comunicò «che i pazienti erano stati curati e uno era guarito spontaneamnte».