È un’azienda di Pazzallo con 6’000 galline a essere stata colpita dal virus. Non è pericoloso per l’uomo, uova e carne sicuri
BELLINZONA - Hanno iniziato a produrre meno uova, circa il 20%, e quelle deposte avevano il guscio bianco invece che bruno o non lo avevano del tutto. Solo il 10% delle uova erano sane. È questo ciò che è avvenuto negli scorsi giorni in un’azienda di Pazzallo che ospita 6’000 galline ovaiole.
Sono state contagiate dalla Malattia di Newcastle, come ha spiegato oggi in conferenza stampa il veterinario cantonale Tullio Vanzetti. Un virus molto contagioso per i volatili, che non si trasmette però alle persone. Lievi sintomi, come una congiuntivite, potrebbero manifestarsi in chi rimane a contatto prolungato con animali malati. Non vi è alcun pericolo nemmeno assumendo carne o uova.
Da venerdì scorso, al momento della diagnosi, l’azienda è stata messa sotto sequestro, anche le persone non possono uscire dall’allevamento, essendo una malattia estremamente contagiosa. A causarla è il Paramyxovirus aviare 1, in codice APMV-1. In Ticino il virus era già apparso nel 1971 nel Mendrisiotto e nel 1973. Più di recente dei focolai si sono manifestati nel 2006 in Vallese e nel 2011 a Neuchatel. È verosimile che l’allevatore non abbia colpe per il contagio. Nuovi casi non sono escludibili. Nell’azienda interessata, oltre all’Ufficio del veterinario cantonale e all’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria, sono impegnate la Polizia e la Protezione civile.
Il ceppo manifestatosi in Ticino ha un decorso lento e non ha finora causato mortalità tra le galline. È in corso la soppressione di tutti gli animali tramite narcosi, per limitare al massimo la loro sofferenza. Sarà invece una ditta della Svizzera interna a occuparsi della sterilizzazione e dello smaltimento delle carcasse. Il valore delle galline sarà rimborsato per il 90% da parte della Confederazione.
Per evitare contagi in aziende o tenute vicine è stata attivata una zona di protezione in alcuni quartieri di Collina d’oro (Agra, Carabietta, Gentilino, Montagnola) e Lugano (Lugano, Barbengo, Breganzona, Carabbia, Carona, Pambio Noranco, Pazzallo) e nei comuni di Grancia, Massagno, Melide, Muzzano, Paradiso e Sorengo. In queste zone è vietato trasportare volatili e macellarli. Bisogna evitare il contatto tra il pollame e altri volatili.
I pollai devono essere resi accessibili solo al detentore e al veterinario. Il detentore di un pollaio non può entrare in altre tenute di volatili. Non si possono portare uova o carne fuori dalle aziende sospette di contagio. Bisogna seguire le istruzioni del veterinario ufficiale per smaltire gli animali morti. Queste regole rimarranno in vigore almeno fino al 15 dicembre.
La zona di sorveglianza, invece, è estesa a buona parte del Luganese, dove le misure di sicurezza sono di minore entità. Tutte le informazioni, così come la lista dei comuni, sono reperibili sul sito del veterinario cantonale.