L'agente nel 2017 sparò tre colpi contro il richiedente l'asilo. L'avvocato Yasar Ravi si è rivolto alla Corte dei reclami penali
BRISSAGO - La famiglia del richiedente l’asilo ucciso nell’ottobre 2017 ha deciso di impugnare il decreto d’abbandono nei confronti dell’agente che sparò tre colpi.
Come riferisce la Rsi, l’avvocato Yasar Ravi si è rivolto alla Corte dei reclami penali perché la vicenda dovrebbe essere sottoposta al giudizio di un tribunale. Inoltre, sempre secondo l'avovcato, vi sarebbero dei dubbi sulla posizione precisa delle persone presenti al momento dell’intervento di polizia. Infine il procuratore pubblico si è affidato al Forensisches Institut della polizia di Zurigo, che il legale ritiene un ente che per sua natura non può essere imparziale.
I fatti, lo ricordiamo, risalgono al 7 ottobre 2017, quando la polizia era intervenuta a Brissago a causa del comportamento di un 38enne dello Sri Lanka. L’uomo, ormai in escandescenza, era uscito sul pianerottolo armato di due coltelli. Dopo aver intimato per due volte l’alt, l’agente aprì il fuoco, sparando due colpi ai fianchi del richiedente l’asilo. Ma l’uomo non si fermò, e l’agente sparò una terza volta, mirando al torace.