Perché non ci sono ancora accordi, e anche quando ci saranno è probabile che il turismo degli acquisti sarà off-limits
Uno sblocco almeno parziale potrebbe però fare la felicità di molti che aspettano da mesi di rivedere i cari oltreconfine
CHIASSO - Oltre al movimento fra le regioni (di cui abbiamo scritto qui) nel nuovo decreto che verrà varato dal governo italiano nelle prossime ore è previsto anche lo spostamento «da e per l'estero».
Il Paese di fatto riaprirà le frontiere con il resto dell'Europa e dell'area Schengen, quindi anche con la Svizzera. «Per chi varcherà i confini non sarà più prevista la quarantena obbligatoria con isolamento di 14 giorni», riporta Repubblica. La misura fa parte di un piano volto a garantire il ritorno del flusso turistico per un'estate su cui la Penisola - per ovvi motivi - sta lavorando molto.
Per quanto ci riguarda, però, è poco probabile che il 3 giugno potremo andare a farci un giro sul lungolago di Como o a fare la spesa al supermercato. Questo perché, per un'eventuale riapertura fra due Paesi dev'essere trovata e siglata un'intesa. Anche all'interno dell'Unione Europea, la riapertura viene coordinata da - e con - Bruxelles. La priorità resta la sicurezza e l'evitare del diffondersi del contagio.
Malgrado il recente possibilismo ventilato dal Consiglio Federale resta quindi una cosa ancora tutta da decidere. La Segreteria di Stato della migrazione, interpellata da Keystone-ATS ha dichiarato che settimana prossima si terranno «nuovi colloqui bilaterali» a riguardo.
Se la rimozione dei blocchi ai valichi con Germania e Austria può darci un'idea di come potrebbe funzionare è probabile che, per almeno qualche tempo dalla futura riapertura delle frontiere con l'Italia, il turismo e lo shopping oltre frontiera saranno vietati e multati.
Al di là della delusione di molti, un eventuale sblocco parziale secondo questo modello potrebbe però essere una gran buona notizia per chi non vede l'ora di riabbracciare i cari oltreconfine.