Le due persone fermate giovedì scorso sono sospettate di aver tentato una truffa di tipo "rip-deal".
Avevano contattato una persona che intendeva vendere orologi di alta gamma. Evidentemente con l'obbiettivo di raggirarla. I due ora si trovano in carcere.
LUGANO - Si delineano i contorni dell'arresto "da film" avvenuto lo scorso giovedì sul lungolago di Lugano, quando un'auto con targhe estere è stata raggiunta da alcuni poliziotti in borghese, armati, e due persone sono finite in manette. I due uomini arrestati sono un 60enne e un 66enne, entrambi cittadini italiani residenti in Italia ed entrambi sospettati di aver commesso un tentativo di truffa nota anche come "rip-deal".
La vittima - riferiscono oggi Ministero Pubblico e Polizia cantonale, ricostruendo la vicenda - aveva pubblicato su alcuni siti internet degli annunci per la vendita di orologi di alta gamma ed era stata contattata da sconosciuti interessati all'acquisto di questi beni di lusso. Lo scambio del denaro avrebbe dovuto tenersi a Lugano. Grazie a una segnalazione da parte di un privato - che ha informato prontamente la Polizia cantonale - e a seguito dei contestuali accertamenti, è stato possibile allestire un apposito dispositivo che ha portato all'individuazione, al fermo e all'arresto dei due uomini. Le ipotesi di reato nei loro confronti sono di tentata truffa, tentato furto e falsità in certificati.
Nel frattempo l'inchiesta prosegue, con l'obiettivo di verificare l'eventuale coinvolgimento degli arrestati in altri raggiri effettuati in passato. La misura restrittiva della libertà è già stata confermata dal Giudice dei provvedimenti coercitivi (GPC).
La truffa "rip-deal" - La traduzione letterale dall’inglese è “affare sporco” e consiste nella prospettiva di un’operazione di cambio estremamente vantaggiosa. Gli autori con abilità riescono a consegnare del denaro falso di una determinata valuta, ricevendo banconote autentiche in un’altra valuta, a condizioni allentanti per la vittima.