«Temiamo non cambierà nulla per loro». L'appuntamento è per domani, alle 19, a Bellinzona
CHIASSO - Dopo le proteste e lo sciopero della fame di sabato, il gruppo di afgani, ospiti del centro federale di Chiasso, è stato trasferito fuori dal Ticino. Lo dice in una nota il collettivo "R-esistiamo", animatore di un presidio di solidarietà verso i giovani migranti e previsto per domani, alle 19, a Bellinzona in piazza Governo.
«Di cosa ha bisogno un minorenne non accompagnato che fugge da paesi in conflitto come l'Afghanistan? - si chiedono i componenti del gruppo - ha bisogno di essere accolto in un ambiente protetto, visto soprattutto da dove viene; di essere ascoltato, di avere una persona di riferimento, in assenza dei genitori, che gli sia d’aiuto rispondendo in modo empatico ai suoi timori, alle sue domande e ai problemi che manifesta». E ancora: «Ha bisogno di avere una prospettiva e di comprendere procedure e tempi con l'accompagnamento fin dal primo colloquio di un giurista della Protezione Giuridica (Sos Caritas) che difenda i suoi diritti. Ha bisogno di andare a scuola, d'imparare la lingua, di avere momenti di distrazione e di svago così come succede ai ragazzi della stessa età che hanno ottenuto il permesso S».
Nella nota, il collettivo fa sapere che «i ragazzi sono stati trasferiti, dividendoli, in altri centri federali al di fuori del Ticino. Temiamo che non cambierà nulla per loro». Per quanto riguarda le richieste: «Rapida concessione di un permesso che dia loro una prospettiva di vita, uscita rapida dai centri federali e collocazione in abitazioni o foyer, scolarizzazione immediata e/o apprendistato e libertà di movimento».