La tradizionale manifestazione ha toccato anche le strade della nostra capitale.
BELLINZONA - È un Primo Maggio nuvoloso e a tratti piovoso in quel di Bellinzona. Ma i manifestanti ticinesi non si sono fatti scoraggiare e sono scesi in strada, come ogni anno, battendosi per i diritti dei lavoratori. I presenti, secondo le stima di UNIA, sono stati circa 1'500.
La dimostrazione è iniziata alle 14 da Largo Elvezia, per poi spostarsi in direzione di Piazza Governo e ha visto la partecipazione dei sindacati UNIA, VPOD, SEV e Syndicom. Ad aprire il corteo è stato lo slogan scelto dall'Unione sindacale svizzera: «Parità subito! Salari e pensioni migliori».
Le rivendicazioni fatte durante la manifestazione hanno toccato vari temi, tra cui la parità salariale uomo-donna, la necessità di aumentare i salari medio-bassi a un minimo di 4'500 franchi e quella di introdurre una tredicesima AVS.
Contestata anche l'estensione degli orari di apertura dei negozi sulla quale voteremo il prossimo 18 giugno, così come il taglio del 20% delle pensioni degli impiegati cantonali. Il SEV lotta per migliori condizioni di lavoro nel settore dei trasporti, «per la difesa dell'impiego di personale e contro la sempre più massiccia presenza di macchine e videocamere». Syndicom chiede infine aumenti salariali e delle percentuali di impiego per i dipendenti della Posta.
Tra gli oratori intervenuti sul palco di Piazza Governo c'è stata anche Terry, ex postina licenziata abusivamente dalla Posta. «La legge non tutela le persone che si battono per i propri diritti», ha denunciato, sottolineando la necessità di colmare questa «grave lacuna»: «Quello che è capitato a me non deve più capitare».
In occasione della festa dei lavoratori il sindacato OCST ha invece organizzato un incontro al Centro della protezione civile di Rivera. Quest'ultimo appuntamento ha concluso il ciclo di incontri "Le sfide del lavoro nella transizione ecologica" e ha visto l'approvazione di una serie di rivendicazioni. Tra queste l'OCST segnala la necessità di «dare maggiore sostegno a famiglie e imprese nel miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e nell’installazione di impianti fotovoltaici», quella di sostenere la riconversione verso la mobilità elettrica, «considerato che l'elettricità è una fonte di energia che genera posti di lavoro in Ticino e in tutta la Svizzera», e quella di rafforzare il trasporto pubblico e di renderlo più economicamente sostenibile per la popolazione.