In 500 per chiedere «un'unica cassa malati e premi proporzionali al reddito». I commenti dei protagonisti.
BELLINZONA - Chi si aspettava una mobilitazione di massa è rimasto deluso.
Ma quella di cittadini, forze politiche (MPS, PS, Verdi, GISO e ForumAlternativo) e sindacati (UNIA, USS, SEV, VPOD e Syindicom), andata in scena sabato pomeriggio in Piazza Nosetto a Bellizona, è stata comunque una chiara manifestazione di contrarietà al rincaro dei premi delle casse malati 2024.
Una vera stangata, soprattutto per il Ticino, a cui ora si chiede di mettere una pezza: cassa malati unica a livello federale e premi in base al reddito.
«Che la cassa malati non sia sottomessa a logiche di mercato».
Matteo Pronzini dell'Mps giudica così l'affluenza alla mobilitazione di ieri: «500 persone è il numero che ci aspettavamo. E quello odierno è stato un primo appuntamento di grande convergenza sulle posizioni di tutti i partecipanti. Con la volontà che la cassa malati non sia sottomessa a logiche di mercato. Adesso avanti con un'unica cassa malati e premi proporzionali al reddito».
Come detto, non solo politica ma anche presenza sindacale, come quella annunciata giorni fa da Chiara Landi di Unia, che si era detta «sconcertata» per una «sanità diventata privilegio per ricchi».
Chiediamo dunque a Giangiorgio Gargantini, segretario regionale UNIA, come mai il popolo ticinese non sia stato altrettanto "sconcertato", almeno in fatto di presenze in piazza. «Quella di oggi è stata una manifestazione lanciata solo pochi giorni fa, con poco preavviso: si è trattato di un grido d'allarme, una decisione immediata dopo gli annunci dei rincari».
«Un cambiamento radicale»
C'è però un altro aspetto da considerare e che accomuna molti ticinesi - spiega Gargantini - ed è la rassegnazione di fronte a qualcosa di percepito ormai come «ineluttabile». «Perchè ogni anno ci sono le solite reazioni a questi aumenti inevitabili e nella popolazione c'è scoramento. Ora ci vuole una nuova presa di coscienza e un cambiamento radicale, ma trasmettere questa nuova prospettiva è difficile».
Quindi? «Si deve trovare la risposta a livello nazionale: ci saranno ulteriori mobilitazioni per rilanciare misure condivise nel resto del Paese».