Nicola e Daniele Ambrosini raggiungono in elicottero il Cavalcorto e imbragati, per non precipitare nel vuoto, compiono l'impresa.
PIANO DI PECCIA - «Non ho parole. Nicola e Daniele Ambrosini sono ragazzi fantastici, super attrezzati e organizzati. Sono stati stupendi. Li porterò sempre nel mio cuore». Si commuove Stefano Villani, nel raccontare quanto è appena accaduto.
Per il pastore eroe della Valmasino (Sondrio) ieri è infatti arrivato un aiuto inaspettato, soprattutto perché proveniente da oltreconfine, proprio dal Ticino, che si è preso a cuore la sua vicenda, ormai nota come quella del "gregge bloccato su precipizio ad alta quota".
Ma prima di raccontare quanto accaduto è bene fare un passo indietro.
La vicenda.
Quella che sta assumendo ormai i contorni di un'impresa d'altri tempi ha avuto inizio a metà ottobre, quando il gregge dell'allevatore lombardo di circa 140 pecore era scappato dall'alpe Porcellizzo, dove aveva trascorso l'estate, forse inseguito da un predatore, per disperdersi poi su cime mai raggiunte, quelle scoscese del Cavalcorto, a strapiombo su rocce levigate dal tempo, a oltre i 2.700 metri di altezza.
Poi, certo, nei giorni a seguire, da lì si erano spostate tra valli e versanti, separate in piccoli gruppi. E Stefano a inseguirle disperatamente, a rischio della propria incolumità. Giorno e notte, pagando di tasca propria i voli privati in elicottero. Aiutato da familiari, dalla compagna Lucia, dalla guida alpina Luca Maspes, dall'elicotterista Maurizio Folini. Tutti protagonisti di una storia che dura ormai da settimane e che ha appassionato l'Italia ma non solo.
La sorpresa dal Ticino.
Se il "pastore eroe" non è stato fin qui aiutato dalla politica («non mi ha chiamato nessuno», ha detto a Tio giorni fa Stefano), nonostante le sue pecore di razze alpine autoctone siano al centro di un progetto di conservazione, a intervenire in suo soccorso sono arrivati due fratelli ticinesi, Nicola e Daniele Ambrosini.
Una vera sorpresa. E proprio nel momento di più grande difficoltà, con l'abbassamento delle temperature, le piogge, la neve sopra i 2.300metri, lo scoramento per i giorni che passano, le spese alle stelle per i viaggi in elicottero e ancora quei 50 esemplari da salvare.
Ecco che, prima in elicottero, per raggiungere il punto di avvistamento del gregge sul Cavalcorto a 2.200 metri, e poi imbragati, Nicola e Daniele si lanciano letteralmente addosso alle pecore per catturarle, immobilizzarle e infine porle in sicurezza nella rete per il trasporto - finalmente in stalla - con l'elicottero.
Il racconto di Nicola e Daniele.
«Abbiamo letto su Tio di quanto accaduto al gregge, così la mia ragazza ha trovato il contatto di Stefano e lo abbiamo raggiunto ieri». Inizia così il racconto di Nicola, che ha 24 anni ed è il maggiore dei due: Daniele ne ha 21.
«Non siamo professionisti ma volontari che coniugano la passione per la montagna, gli animali e per l'aiuto alle altre persone. Facciamo recuperi anche qui in Ticino - continua Nicola - Io sono agricoltore, mentre mio fratello ha conseguito l'apprendistato di pasticcere».
Poi il pensiero al weekend appena trascorso in Valmasino. «Siamo arrivati da loro venerdì: ci hanno ospitato con tutta la loro famiglia: sono persone fantastiche. La sera abbiamo fatto una riunione su come procedere, ci siamo confrontati in vista di sabato quando, dopo aver raggiunto il gregge con l'elicottero, abbiamo recuperato tutte e 17 le pecore che avevamo individuato».
Ne mancano ora all'appello solo una trentina. «Abbiamo lasciato a Stefano la nostra disponibilità a completare l'opera ma sarà lui a decidere, dato che al momento non sappiamo dove siano le ultime ancora disperse».
«Non era facile fare quello che hanno fatto».
«Non ho parole per descrivere come si sono gestiti nel recuperare il gregge - Racconta l'allevatore 34enne della Valmasino - I due ragazzi svizzeri sono super eroi: hanno immobilizzato tutte le 17 pecore che abbiamo individuato per portarcele poi a casa. Hanno fatto manovre e strategie incredibili. Attrezzatissimi e di gran cuore, non era facile fare quello che hanno fatto. Li porterò sempre nel mio cuore e saranno sempre i benvenuti a casa mia».
Stefano Villani è emozionato dalla dimostrazione di affetto ricevuta. «Insieme a Nicola e Daniele, un grazie va anche a Luca Maspes che ha rinunciato a una giornata di lavoro per aiutarmi ancora una volta, e senza nulla in cambio. Sono tre persone speciali.»
E proprio Luca, la guida alpina che ha lavorato ieri all'impresa, spende un pensiero per i fratelli Ambrosini: «Abbiamo lavorato sempre legati: brutto posto quello, se scivoli andavi giù fino in fondo. Senza di loro da lì non le avremmo mai recuperate».
Dopo la morte di una ventina di pecore nei giorni successivi alla fuga, i ritrovamenti e le catture che poi si sono susseguiti - ultima quella di ieri - all'appello mancano adesso una trentina di esemplari. Ma Stefano farà di tutto per concludere l'impresa: «Non mi arrendo, le porto tutte a casa».