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CHIASSONullatenente con un Rolex da 312mila euro

11.09.24 - 07:54
L'uomo, diretto a Milano su un Euro City, è stato fermato in dogana a Ponte Chiasso.
Guardia di Finanza
Fonte Guardia di Finanza
Nullatenente con un Rolex da 312mila euro
L'uomo, diretto a Milano su un Euro City, è stato fermato in dogana a Ponte Chiasso.

CHIASSO - Un uomo, che si dichiarava nullatenente, è stato fermato negli scorsi giorni alla dogana di Ponte Chiasso con un orologio da 312mila euro. Lo comunica questa mattina l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Sezione Operativa Territoriale di Chiasso. Si tratta di un viaggiatore di nazionalità italiana, residente in Italia, che cercava di passare il confine a bordo di un treno Euro City, in entrata Stato, proveniente da Lugano e diretto a Milano Centrale.

Gli agenti sono stati insospettiti dalla dichiarazione di non avere nulla, resa all’atto del controllo doganale. «L'uomo non convinceva gli operanti i quali, avendolo già notato cambiare posto nel vano tentativo di confondersi con un gruppo di turisti stranieri, scorgevano anche un anomalo rigonfiamento della giacca indossata dal transitante», si legge in una nota stampa.

Durante i controlli gli agenti hanno rinvenuto nella tasca dell'uomo, avvolto in un fazzoletto, un orologio Rolex di notevole pregio: «Cassa e cinturino in oro, 36 zaffiri arancioni tempestanti la cassa e 8 diamanti all’interno del quadrante in madreperla bianco, senza alcuna documentazione commerciale che ne giustificasse il possesso, nonché denaro contante per oltre 6.000 euro, somma questa assolutamente ingiustificata con lo status del transitante, disoccupato e nullatenente».

Le risposte del sospetto delle domande degli agenti doganali sono state alquanto confuse. L'uomo ha prima spiegato che si trattava di un bene appartenuto alla propria famiglia, salvo poi contraddirsi una volta rinvenuta all’interno del bagaglio al seguito una garanzia riportante i dati dell’orologio, il luogo e la data della vendita (Parigi, 2019), intestata a un cinese residente in Hong Kong.

A questo punto gli agenti, non essendo il fermato in grado di provare l’avvenuto sdoganamento né di chiarire le modalità con cui ne era venuto in possesso, «hanno sequestrato amministrativamente e in via preventiva l’orologio, riservandosi di determinarne l’esatto valore e relativi diritti evasi».

Dopo i dovuti accertamenti l'Ufficio ha escluso che si trattasse di furto. L'orologio, grazie alla cooperazione delle autorità doganali francesi, è risultato invece effettivamente destinato ad Hong Kong. «Per stabilirne il reale valore, l’Ufficio faceva periziare l’orologio da un esperto gemmologo iscritto all’Albo del Tribunale di Como, il quale, riconoscendo all’oggetto (modello Daytona Orange Sapphire) caratteristiche del tutto peculiari e tali da renderlo disponibile per pochissimi, selezionati clienti, attribuiva al bene il valore di 312.000 euro».

«Pertanto, tenuto conto che i diritti evasi – pari a 56.200 euro - superavano di gran lunga la soglia amministrativa, il transitante veniva denunciato a piede libero alla Procura di Como per il reato di contrabbando - con il sequestro del bene - avendo violato le norme presenti nel Testo Unico delle Leggi Doganali e nel decreto IVA».

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