Secondo la giurisprudenza la deputata socialista rischia fino a un anno. Che diventano 5 se ha agito per lucro o per un gruppo con l'intenzione di ripetere l'atto
LUGANO - Il fermo della deputata socialista Lisa Bosia Mirra è sulla bocca di tutti. La granconsigliera, infatti, è stata fermata questa mattina a Stabio assieme a un 53enne svizzero del canton Berna. Entrambi sono accusati di favoreggiamento all'entrata illegale. Insomma, di aver agito come passatori.
Questo cosa comporta? Bosia Mirra, se la accuse dovessero essere confemrate, rischia una multa e il carcere. La giurisprudenza parla chiaro. Secondo l'articolo 116 della Legge federale sugli stranieri:
è punito con una pena detentiva sino a un anno o con una pena pecuniaria chiunque:
- in Svizzera o all'estero, facilita o aiuta a preparare l'entrata, la partenza o il soggiorno illegali di uno straniero;
- dalla Svizzera, facilita o aiuta a preparare l'entrata, il transito, la partenza o il soggiorno illegali di uno straniero in uno Stato Schengen;
- procura un'attività lucrativa in Svizzera a uno straniero sprovvisto del permesso necessario;
- facilita o aiuta a preparare l'entrata illegale di uno straniero nel territorio nazionale di un altro Stato, violando le disposizioni ivi vigenti in materia d'entrata, dopo che questi ha lasciato la Svizzera o le zone di transito internazionali degli aeroporti.
Nei casi di lieve entità può essere pronunciata la sola multa.
La pena è più severa (fino a cinque anni) se l'autore:
- ha agito nell'intento di procurare a sé o ad altri un indebito arricchimento;
- ha agito per un'associazione o un gruppo di persone costituitosi per commettere ripetutamente tali atti.
Il PS tace, la Lega no - Nel frattempo i commenti dei colleghi, di partito e non, tardano ad arrivare. E mentre il PS tace, probabilmente si attendono aggiornamenti prima di qualunque presa di posizione, qualche timido commento arriva dalla Lega. In primis da Lorenzo Quadri, che proprio negli scorsi giorni aveva rifiutato l'invito a pranzo della Bosia Mirra che lo voleva ragguagliare sulla situazione lavorativa delle fabbriche del Mendrisiotto.
«Chissà come mai, il loquace PS del "non siamo spalancatori di frontiere", del "nessuno di noi sostiene l'immigrazione clandestina", del "sono tutte balle del Mattino razzista e fascista", ha inspiegabilmente perso la favella - scrive il Consigliere nazionale e Municipale di Lugano -. Ovviamente la presunzione d'innocenza vale anche per la deputata Bosia Mirra. Ma, se un parlamentare leghista fosse stato fermato con qualsiasi ipotesi di reato, tempo dieci minuti ed i compagni dalla morale a due velocità avrebbero già intasato di comunicati e di richieste di dimissioni sia la stampa che l'ufficio presidenziale del gran consiglio».
E in effetti, proprio da casa Lega, qualcuno in effetti le dimissioni le chiede. «Credo che questa persona abbia oltrepassato ogni limite - scrive Stefano Tonini -. Credo che sia opportuno chiedere le sue dimissioni dal Gran Consiglio, non può rappresentare i cittadini una persona che infrange la legge in questa maniera».