Dopo rimborsopoli l’Mps apre il fronte di battaglia sulle pensioni dei consiglieri di Stato e formula una richiesta di risarcimento per il versamento ponte verso 65 anni
BELLINZONA - Due milioni di franchi. È quanto il Movimento per il socialismo chiede che venga restituito alle casse cantonali da parte degli ex consiglieri di Stato che si sono succeduti negli ultimi vent’anni. Dopo “rimborsopoli” l’Mps affronta quello che, a suo dire, sarebbe uno scandalo altrettanto grave. La questione concerne il versamento annuo ponte di 22.560 franchi all’anno (definito “supplemento sostitutivo AVS/AI) di cui gli ex ministri avrebbero beneficiato dal momento della loro rinuncia (o mancata elezione) e fino all’età AVS. Secondo il deputato Matteo Pronzini si tratta di «una rendita applicata sulla base di un’interpretazione indifendibile della Legge».
Dal 1997 a oggi i dieci ex consiglieri di Stato succedutisi potrebbero aver intascato 2 milioni e 60mila franchi. Potrebbero, perché gli stessi ex sollecitati dall’Mps a chiarire se «abbiano effettivamente ricevuto tale supplemento sostitutivo o se, in ragione di una rinuncia alla pensione o avendo percepito un reddito superiore all’onorario di consiglieri di Stato, tale rendita non sia stata versata», non hanno chiarito. Infatti, «nessuno - ha spiegato stamattina Pronzini in conferenza stampa a Bellinzona -, tranne un’ex consigliera di Stato, si è degnato di risponderci». Da qui, interpretando il silenzio come un assenso, il calcolo di quanto i singoli avrebbero potenzialmente beneficiato: in testa, per ragioni d’età e di cessazione del mandato, vi sono gli ex Rossano Bervini e Alex Pedrazzini, rispettivamente con 382.818 e 364.416 franchi. Chiude Laura Sadis con 56.400 franchi.
Dopo aver ricordato che il Governo non ha nessuna competenza nella determinazione del proprio onorario e delle proprie pensioni, ma che essa spetta esclusivamente al Gran Consiglio, l’Mps tira le somme. E avanza appunto la richiesta al Legislativo di procedere al voto di una pretesa di risarcimento. Chiedendo in pratica agli ex ministri di «risarcire al Cantone il contributo sostitutivo Avs percepito dal 1998 a oggi così come ogni altro indebito vantaggio pecuniario o in natura, tuttora da quantificare, non previsto dalla Legge sull’onorario».
Ulteriori aspetti da chiarire sono, secondo l’Mps, se «i consiglieri di Stato si sono fatti finanziare dalla collettività la propria abitazione?». Il finanziamento dell’abitazione primaria, ha ricordato il Movimento per il socialismo, può avvenire attingendo dall’indennità di previdenza. Tale indennità di previdenza è costituita dai contributi versati. Fino al 2015 non vi era nessun contributo versato», ergo, chiede l’Mps, «cosa viene esattamente ritirato?». E chiude: «Sconcertante sarebbe apprendere che ciò possa essere avvenuto senza comportare per l’interessato, alcuna diminuzione della rendita pensionistica. Ci auguriamo che lo scenario descritto non si sia mai verificato».