Nuova mossa dell’MPS che rende pubblico un documento allestito all’interno dell’amministrazione cantonale: confermerebbe l’illegalità della rendita sostitutiva
BELLINZONA - Quella rendita annua di ventimila franchi destinata agli ex consiglieri di Stato non poggia su una sufficiente base legale. Lo dice una perizia allestita dal consulente giuridico del Gran Consiglio. Il documento datato 21 settembre 2018 è stato reso pubblico oggi dal Movimento per il socialismo (MPS) nell’ambito di un incontro con la stampa, che così facendo ha aperto un ulteriore capitolo nella vicenda sulle pensioni dei membri del Governo ticinese.
«Si tratta di una perizia interna all’amministrazione cantonale che conferma esplicitamente la prima valutazione che aveva commissionato l’MPS» hanno spiegato il coordinatore Giuseppe Sergi e il deputato Matteo Pronzini, sottolineando che anche della perizia in questione «non c’è traccia nel rapporto allestito dalla Commissione della gestione». Insomma: «L’hanno nascosta».
È per questo motivo che proprio oggi all’indirizzo del Consiglio di Stato è partita una lettera a cui è stato allegato il documento: «Il Governo afferma di non conoscere tale perizia, pertanto gliela abbiamo inviata». Con la richiesta, da parte dell’MPS, «di sospendere con effetto immediato il versamento del supplemento sostitutivo AVS/AI e di avviare una riflessione su eventuali procedure da attuare per il recupero di quanto indebitamente versato, attraverso questa prestazione senza base legale, agli ex consiglieri di Stato».
Se il Governo non interverrà, «sarà chiaro - secondo l’MPS - che c’è dietro un interesse diretto». Pronzini ha quindi, sempre in data odierna, inviato una lettera raccomandata anche al procuratore generale, sottolineando che «la sottocommissione ha nascosto al plenum del Gran Consiglio (…) perizie giuridiche importanti».
«In questi mesi - ha concluso Pronzini - abbiamo visto un muro di gomma da tutti gli schieramenti politici». Prova ne sarebbe, appunto, la perizia interna che non viene citata da nessuna parte. «Tutti insieme hanno deciso in maniera omertosa di nascondere delle prove».
Il deputato MPS era già tornato per l’ennesima volta sulla questione delle rendite pensionistiche dei Consiglieri di Stato con un’interpellanza presentata proprio negli scorsi giorni. Un documento in cui sottolineava che la Commissione della gestione e delle finanze avrebbe «superato se stessa», firmando un rapporto che non soltanto ignora le perizie messe a disposizione dall’MPS ma non definisce nemmeno la pretesa avanzata nei confronti dei membri del Governo.