Andrea Genola risponde al direttore del Dipartimento delle istituzioni che sul suo blog ha citato come mezzo di paragone Leukerbad
ASTANO - Nel 2019 Astano avrà un moltiplicatore d'imposta al 130%. Lo ha deciso il Consiglio di Stato giustificandolo con la volontà di «evitare il dissesto finanziario di una realtà in evidente difficoltà». Andrea Genola - primo firmatario, insieme a Fabio Manfrini, della petizione “Basta penalizzare gli abitanti dei piccoli comuni. A ognuno le proprie responsabilità” - ha chiesto al Municipio di dimettersi in corpore per «costringere il Consiglio di Stato ad applicare provvedimenti eccezionali tra i quali aiuti finanziari e l’avvio del processo aggregativo».
Ed è lo stesso Genola che ora si rivolge a Norman Gobbi, prendendo le difese di quello stesso Municipio definito «incapace di assolvere il suo compito, ma onesto».
Il direttore del Dipartimento delle istituzioni ha infatti espresso la propria opinione sulla situazione di Astano nel suo blog personale, titolandola “Autonomia, responsabilità e conti da pagare”. Gobbi ha definito «emblematica» la situazione di Astano: «In passato, quasi come un buon padre, il Cantone ha richiamato l’attenzione dell’autorità locale su certe scelte finanziarie, ma non solo (qui penso soprattutto all’occasione avuta nel 2004 di aggregarsi con Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio) che potevano indirizzare le finanze del Comune su altri binari. I cittadini di Astano in assoluta libertà hanno preso le proprie decisioni». Una scelta collegata alla mancanza di «responsabilità». E ancora: « Chiedere ora che siano tutti i cittadini del Cantone a farsi integralmente carico delle mancanze degli astanesi (un po’ come – mutatis mutandi – è avvenuto in Vallese con il dissesto di Leukerbad) può essere comprensibile. Sarebbe un cattivo esempio e un precedente pericoloso. Anche invocare più soldi legati ai contributi geografici o a una migliore perequazione finanziaria vuol dire non aver capito che questi ultimi due strumenti non sono stati voluti per mettere cerotti a chi si è dato una martellata sul dito, ma per sostenere chi ha fatto scelte responsabili».
Genola, però, non ci sta al paragone di Astano con Leukerbad. «Che i municipali non siano al posto giusto sono io il primo a dirlo da tempo - scrive in una presa di posizione -. Ma da lì al paragonarli al Municipio di Leukerbad condannato per truffa e paragonare Astano, senza servizi e nemmeno un esercizio pubblico aperto tutto l’anno a Leukerbad, è uno sproposito». L’Esecutivo cittadino viene quindi definito nuovamente «incapace, ma onesto». E come paragone viene citato Faido «che nel 2014 riceveva aiuti a fondo perso per il parcheggio di Carì (1’500’000 franchi), ma senza l’accusa di essere a carico di tutti gli altri ticinesi (1’500’000 franchi è pari a 8 anni di contributi supplementari col 130% di Astano)».