«Lavorare a Berna diventerebbe più attrattivo». L'interpellanza
BERNA - Il telelavoro come soluzione transitoria (ma neanche tanto) alle sfide della mobilità al tempo del Covid. Ma anche al problema delle minoranze linguistiche. La deputazione ticinese a Berna ha sottoscritto un'interpellanza per chiedere di potenziare il lavoro a distanza tra i dipendenti della Confederazione. Un modo per favorire - tra l'altro - l'impiego di ticinesi tra le fila dell'Amministrazione federale.
«Le circostanze attuali rappresentano un banco di prova significativo da cui trarre insegnamenti per il futuro e per accelerare la diffusione del telelavoro» scrive nell'interpellanza il deputato Marco Romano (PPD), primo firmatario.
«Come in altri settori, anche per l’Amministrazione federale l’introduzione di modalità di telelavoro più generalizzate potrebbe avere conseguenze positive in vari campi» continua il testo. I potenziali benefici vanno dalla mobilità (decongestione dei trasporti pubblici e delle strade), al benessere dei dipendenti (migliore conciliabilità tra vita professionale e famigliare, riduzione dello stress).
Anche il rendimento sul posto di lavoro (maggior flessibilità e produttività, diminuzione del rischio di burnout) potrebbe migliorare, secondo i firmatari. Inoltre «misure di questo tipo potrebbero generare ricadute finanziarie positive alla Confederazione grazie a una gestione più efficiente degli spazi in affitto e delle risorse».
Ma la deputazione ticinese mette l'accento anche su un altro aspetto. Le minoranze linguistiche - si legge nell'interpellanza - potrebbero trarre un vantaggio dal telelavoro: l'Amministrazione cantonale diventerebbe un posto di lavoro «più attrattivo» per i residenti delle regioni periferiche della Svizzera.
Le domande poste al Consiglio federale:
1. Il Consiglio federale ha introdotto misure particolari a favore del telelavoro in relazione al Covid-19 per i dipendenti dell’Amministrazione federale?
2. Quanti collaboratori ne hanno beneficiato?
3. Sono disponibili dati per dipartimento e appartenenza alle comunità linguistiche?
4. È possibile stilare un primo bilancio dell’utilizzo del telelavoro sull’attività dell’Amministrazione federale in questo periodo?
5. In base alle esperienze maturate in questa fase, quali indirizzi futuri sono immaginabili per un ulteriore sviluppo del telelavoro?
6. In quali ambiti emerge una necessità di investire per migliorare le condizioni quadro per il telelavoro?
7. Il telelavoro rappresenta uno strumento per promuovere la rappresentanza delle minoranze linguistiche in seno all’Amministrazione federale?