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Il Gran Consiglio ritorna a riunirsi dopo due mesi
La prima giornata sarà interamente dedicata all’emergenza Covid-19. Nelle giornate seguenti verranno discussi importanti crediti
LUGANO - La quarantena lunga è finita. Il Gran Consiglio torna oggi a riunirsi dopo una pausa di oltre due mesi. L’ultima convocazione risale al 9 marzo scorso e la seduta per ragioni sanitarie era durata un solo giorno.
Per smaltire l’ingorgo di messaggi e interpellanze l’ordine del giorno è stato spalmato su tre pomeriggi (e serate). Ma soprattutto, per riuscire a mantenere le distanze fisiche tra i novanta deputati il Parlamento ha dovuto traslocare "extra muros", a Palazzo dei Congressi.
Lugano diventa quindi capitale per tre giornate dense, la prima delle quali interamente dedicata al Covid-19. La discussione sarà preceduta da una presentazione dei consiglieri di Stato su come i Dipartimenti hanno affrontato l’emergenza. Dopodiché spazio al dibattito, di cui già ieri abbiamo avuto un piccolo assaggio sui dubbi che il prolungamento dello stato di necessità ha sollevato tra i partiti. L’Udc ha chiesto che venga definito “il quadro legale” e siano introdotti “meccanismi di controllo parlamentari”. Il legislativo, sciolto il cordone sanitario che si è autoimposto per due mesi, torna dunque a rivendicare il proprio ruolo.
La giornata Covid-19 sarà solo l’antipasto di un menu che prevede portate importanti: tra i numerosi crediti spiccano i 461 milioni per il trasporto pubblico 2020-2023; i 20 milioni a sostegno dell’innovazione e la definizione dei finanziamenti concessi al Locarno Film Festival. Che dire? Ciak, si gira.
