Anche i Verdi prendono posizione dopo l'annunciato licenziamento dei dipendenti del Consorzio Navigazione Lago Maggiore
LOCARNO - Un «meschino ricatto». Sono queste le parole usate dai Verdi del Ticino per definire il licenziamento di tutti i dipendenti del Consorzio Navigazione Lago Maggiore.
«Questo licenziamento sembra una meschina manovra per aumentare la pressione negoziale, non certo verso i partner italiani che si trovano a negoziare con una controparte senza più impiegati. Ma allora su chi si vuole esercitare pressione?», chiedono i Verdi. Verso gli stessi collaboratori? La Confederazione? Il Cantone e i Comuni? «Qualsiasi sia l’obiettivo» si tratta «di una maldestra manovra - prosegue il movimento -, offensiva verso i collaboratori, i partner coinvolti, i contribuenti, nonché verso il Cantone».
«Ci sono sul tavolo delle trattative altre opzioni? Quali sarebbero le conseguenze di un mancato accordo proprio dopo aver incrementato l’offerta di trasporto pubblico?» e «quali sono le conseguenze per le tratte di servizio pubblico?», evidenziano i Verdi, che chiedono al Consiglio di Stato come intenda affrontare le trattative con il futuro Consorzio «senza essere in balia di meschini ricatti».