Firme congelate in attesa della decisione del Municipio di Lugano. E si va verso un rapporto unico
La discussione sulla mozione non sarà quindi affrontata nella tornata parlamentare della prossima settimana.
BELLINZONA / LUGANO - Resta tutto in stand-by. La Commissione Sanità e Sicurezza sociale del legislativo cantonale, riunitasi in seduta questa mattina, non ha firmato i due rapporti sulla mozione riguardante l'ex Macello e sta tentando di trovare un compromesso per tornare su un unico rapporto.
La discussione non approderà quindi la settimana prossima sui tavoli del Gran Consiglio. I commissari hanno infatti preferito attendere gli sviluppi, attesi in giornata, da parte del Municipio di Lugano, e la risposta che il Consiglio di Stato darà all'interpellanza urgente presentata dalla Lega dopo i fatti di lunedì sera. Fatti che la stessa Commissione, da nostre informazioni, ha deplorato con forza.
Ed è sulla base degli elementi che emergeranno tra oggi e settimana prossima che i commissari torneranno a discutere nella prossima seduta, cercando così una possibile convergenza su di un unico rapporto, da portare successivamente sui banchi del Gran Consiglio.
La ricerca di un compromesso
Le conclusioni dei documenti, ci spiega al telefono Raoul Ghisletta - uno dei due relatori -, «non sono poi così distanti». E in questo senso, il compromesso da limare può essere circoscritto a due fattori.
Da un lato c'è la richiesta di Tiziano Galeazzi, relatore di uno dei due rapporti, sulla futura sede da destinare al CSOA. Che, come ci spiega telefonicamente, «non deve essere per forza nel Luganese». Dall'altro la proposta del presidente del PS luganese, che chiede di sciogliere il gruppo misto di lavoro sull'ex Macello in favore di una figura "super partes". «Il problema del gruppo misto è che è formato dagli stessi litiganti. In questo momento bisogna mettere invece una persona che sia sopra le parti. Vediamo se si riesce a trovare una soluzione».
I tempi? «Per trovare una convergenza su un rapporto unico potrebbe volerci un altro mesetto», ci dice Ghisletta. E se così non sarà, i rapporti a finire sul tavolo del parlamento saranno infine due.