La società reagisce alle accuse del Movimento. Michele Campana: «Domani agiremo con i nostri avvocati»
E sulla possibilità che il futuro del PSE possa decidersi alle urne: «Dobbiamo essere felici del fatto che un progetto così possa avere anche un'eventuale benedizione popolare».
LUGANO - Il Movimento per il socialismo attacca e l'FC Lugano si prepara a rispondere. Il campo da gioco in questo caso è quello del futuro Polo sportivo e degli eventi di Lugano, diventato ancora più rovente nell'ultimo fine settimana dopo le accuse rivolte dall'MPS, che ha puntato l'indice contro la società luganese accusandola di «attaccare i diritti democratici». E a Cornaredo ora si pensa alle vie legali.
L'azione incriminata risale a sabato scorso ed è stata denunciata dal Movimento sulla propria pagina Facebook. Due persone si sono avvicinate alla bancarella del Movimento con fare intimidatorio, per ostacolare la raccolta delle firme per il referendum contro il PSE. Persone che l'MPS ha identificato come «energumeni al soldo dell'FC Lugano di Renzetti». Una «chiara diffamazione e probabilmente anche una calunnia», commenta al telefono Michele Campana, direttore generale della società sportiva.
«Quello che è più grave è che ci abbiano diffamato su Facebook, facendo credere che questi nostri due tifosi siano stati ingaggiati, mandati e pagati da noi. Si attacca addirittura il presidente Renzetti che ha pubblicamente difeso il diritto di referendum. L'MPS non può richiamare al rispetto dei diritti democratici e poi diffamare così. Non lo possiamo accettare», prosegue Campana, annunciando che «domani agiremo con i nostri avvocati per sporgere denuncia. Non possiamo tacere su tutto».
Ma non è il solo problema. Quanto accaduto sabato viene infatti stigmatizzato anche dai vertici bianconeri, che prendono le distanze dal comportamento dei tifosi coinvolti nello "scontro" con l'MPS. «Siamo i primi a tenere al fatto che i toni siano calmi e rispettosi della controparte. Lo abbiamo già ribadito» dopo il voto favorevole del Consiglio comunale «e rinnoviamo l'appello a stare tranquilli. Sappiamo che c'è in ballo tantissimo e comprendiamo che la gente che si sente tifosa di una squadra luganese, o semplicemente appassionata di sport, possa sentirsi turbata dal fatto che questo progetto venga messo in pericolo», aggiunge Campana.
«Le urne? Non le temiamo»
Ma la possibilità di andare alle urne spaventa dalle parti di Cornaredo? «Siamo felici del sostegno politico e siamo sicuri che i cittadini di Lugano sosterranno il Polo. Dobbiamo essere felici del fatto che un progetto così possa avere anche un'eventuale benedizione popolare. Ciò che mi auguro, è che i cittadini di Lugano comprendano che se il progetto venisse malauguratamente spazzato via con un colpo di spugna, per lo sport luganese di prospetterebbero almeno 10-15 anni di sofferenze e fallimenti. Ci si ritroverebbe poi a spendere grossomodo quanto si spenderebbe ora con questo progetto, rimanendo ancora per decenni nel Medioevo per quanto riguarda le infrastrutture sportive, perdendo un'occasione unica di rilanciare la propria attrattività e di sostenere i giovani sportivi e le società coinvolte».