Il testo ora deve affrontare l’esame delle due camere italiane
ROMA - L’iter vero e proprio comincia ora. La Commissione congiunta Esteri e Finanze del Senato italiano ha approvato il testo di ratifica dell’accordo fiscale Italia - Svizzera. Ora, il documento è pronto per essere discusso dai due rami del parlamento italiano (dovrebbe arrivare in primis in Senato, poi alla Camera).
A dare la notizia, con soddisfazione, è il senatore del Partito democratico Alessandro Alfieri. «Il documento - spiega Alfieri - aggiorna, dopo quasi 50 anni, gli accordi tra lo stato italiano e la confederazione elvetica sul fondamentale tema del lavoro frontaliero e costituisce un nuovo quadro normativo di riferimento che salvaguarda l’economia di frontiera».
Il testo approvato «tutela - si legge nel comunicato - i comuni che potranno continuare a erogare i servizi per i propri cittadini grazie al sistema dei ristorni che rimane garantito e alla creazione di un fondo specifico per progetti infrastrutturali e socio economici destinati ai territori di confine». Inoltre l’accordo consente a chi oggi è un lavoratore frontaliere di «mantenere l’attuale regime fiscale fino al raggiungimento della pensione. I nuovi frontalieri invece, grazie all’introduzione dell’innalzamento della franchigia, avranno di fatto uno sconto fiscale rispetto al passato».
Per Alfieri si tratta di «un grande risultato che ci rende estremamente soddisfatti. Il testo approvato oggi è frutto di un lungo percorso di ascolto, confronto e concertazione con le forze sociali e le comunità dei comuni di confine per cui mi sono speso in prima persona».
Grazie all'intesa - alla cui negoziazione hanno partecipato anche le autorità ticinesi, grigionesi e vallesane nonché le organizzazioni sindacali e l'Associazione Comuni italiani di frontiera - la Svizzera tratterrà l'80% (oggi poco più del 60%) dell'imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio. I nuovi lavoratori frontalieri saranno tassati in via ordinaria anche in Italia. La doppia imposizione verrà eliminata.
Sono considerati nuovi lavoratori frontalieri le persone che fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro transfrontaliero dopo l'entrata in vigore del nuovo Accordo.
Regime transitorio
Alle persone che lavorano o hanno lavorato nei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del testo - detti frontalieri attuali - si applica un regime transitorio. Questa categoria di lavoratori continuerà infatti a essere tassata esclusivamente in Svizzera, la quale verserà ai Comuni italiani di confine fino all'anno fiscale 2033 una compensazione finanziaria del 40% dell'imposta alla fonte prelevata nella Confederazione.
Sempre secondo l'accordo, in futuro il "lavoratore frontaliere" includerà coloro che risiedono entro 20 chilometri dalla frontiera e che, in linea di massima, rientrano ogni giorno al loro domicilio. Tale nuova definizione si applica a tutti i frontalieri (nuovi e attuali) a partire dall'entrata in vigore dell'accordo.
In Svizzera, le Camere federali hanno adottato a larghissima maggioranza il 18 marzo dello scorso anno il Decreto federale che approva un accordo tra la Svizzera e l'Italia relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri e il corrispondente protocollo. Il Consiglio nazionale ha detto "sì" con 183 voti contro 5 e 3 astenuti mentre gli Stati lo hanno fatto senza voti contrari (38 "sì" e 3 astenuti").