Iniziativa del deputato UDC per la modifica dell’articolo 107 della Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato
BELLINZONA - Tiziano Galeazzi ha presentato oggi un'iniziativa parlamentare per modificare l'articolo 107 della Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato. Si tratta della trattazione degli atti parlamentari durante il dibattito politico in aula del Gran Consiglio. Spesso accade che sul finale della discussione e prima del voto da parte del Legislativo, il primo firmatario dell’atto, lo ritiri, con la conseguenza che il lavoro svolto nella commissione o più commissioni svanisca, tanto quanto il tempo in ore nel discuterlo.
L’iniziativa parlamentare presentata da Galeazzi e firmata da altri sei deputati ha l'obiettivo di responsabilizzare maggiormente i vari deputati a portare a termine il proprio atto parlamentare. «Da un punto di vista politico - fanno notare - se si avanza un atto parlamentare lo si fa perché ci si crede e quindi normalmente lo si porta fino in fondo, cioè fino al giudizio/voto del Parlamento». E aggiungono: «La firmataria o firmatario ha comunque sempre facoltà di ritirarlo prima. Con questo nuovo cpv si neutralizzerebbe (bolla zero) il costo amministrativo a carico dello Stato per le indennità dovute all’allestimento di uno o più rapporti commissionali. Ai commissari relatori rimarranno le indennità per il lavoro svolto e colei o colui che rinuncerà prima del voto al proprio atto parlamentare, rimborserà allo Stato l’equivalente del costo del rapporto o rapporti redatti».
I deputati chiedono dunque che alla legge 107 venga aggiunto il cpv. 2 che recita così: "Se il ritiro dell'atto parlamentare avviene dopo l'avvio del dibattito in aula o prima del voto sulla trattanda, il gettone di presenza del firmatario viene dedotto nella misura dei costi generati dall'allestimento del rapporto o più rapporti commissionali".