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CANTONE«È ragionevole effettuare delle compensazioni a fondo perso utilizzando il patrimonio di IPCT?»

18.11.24 - 08:42
Interrogazione a firma Balli e Bignasca (Lega).
Ti-Press
Fonte Red
«È ragionevole effettuare delle compensazioni a fondo perso utilizzando il patrimonio di IPCT?»
Interrogazione a firma Balli e Bignasca (Lega).

BELLINZONA - «Domenica 9 giugno, il popolo ticinese si è espresso e ha approvato, a strettissima maggioranza, la misura di compensazione di aumento delle scale di risparmio in IPCT. IPCT ha affermato che effettuerà delle ulteriori compensazioni attingendo al proprio patrimonio. Questo per un importo totale di CHF 293 milioni (stato 2023)». Comincia così l'interrogazione firmata dai granconsiglieri leghisti Omar Balli e Boris Bignasca.

IPCT ha pubblicato i conti annuali 2023: «A fine 2023 - continua la nota rivolta al Gran Consiglio - risulta un grado di copertura del 64.8%. Questo grado di copertura è nettamente inferiore all’obiettivo previsto per fine 2023 (secondo il piano di finanziamento del 2012 72% e secondo il piano di finanziamento del 2022 67.7%). Ricordiamo che l’obiettivo del grado di copertura corrisponde all’incirca allo stato finanziario necessario per raggiungere in media l’85% nel 2052. Ciò significherebbe dunque che al 31.12.2023 è presente una probabilità inferiore al 50% di raggiungere l’85% nel 2052». L'esecutivo cantonale, chiedono i due deputati «può confermare questa affermazione? A quanto ammonta la probabilità di raggiungere l’obiettivo dell’85% nel 2052 con il grado di copertura al 31.12.2023?».

Balli e Bignasca notano che «anche non elargendo i CHF 293 milioni di compensazioni IPCT (quindi eliminando tale passività a bilancio e destinando l’importo al miglioramento della situazione finanziaria di IPCT), il grado di copertura di IPCT risulterebbe inferiore all’obiettivo prefissato per il 2023 (il grado di copertura passerebbe a 67.3%, inferiore ai 67.7% previsti). Ci sembra dunque evidente che IPCT non possa permettersi tale spesa supplementare (non obbligatoria) senza dei meccanismi correttivi». I granconsiglieri leghisti chiedono quindi «a quanto ammonta la probabilità di raggiungere l’obiettivo dell’85% nel 2052 con il grado di copertura al 31.12.2023, eliminando le summenzionate compensazioni?». E ancora: «Come valuta il CdS l’azione di IPCT di spendere dei soldi a fondo perso quando il patrimonio è inferiore a quanto in media necessario? Ci si conceda, ma a noi viene in mente subito l’analogia con una persona a forte rischio di aiuti statali, che si permette delle belle vacanze motivandole col fatto che questi soldi erano in un conto separato denominato “vacanze” e quindi poteva permettersi tale spesa senza problemi».

Richiamando quanto sopra, a Balli e Bignasca «sembra dunque appropriato che prima di eventualmente richiedere dei contributi di risanamento al Cantone (tramite contributi annui maggiorati o iniezioni una-tantum), si debba poter utilizzare questo patrimonio presente. Ci sembra appropriato che questi soldi possano essere spesi a fondo perso solo se si è al di sopra del cammino di risanamento. Se si è sotto tale cammino (come è il caso al 31.12.2023 dovrebbero essere previsti dei meccanismi che permettano il recupero (quantomeno parziale) di questo importo. È dunque necessario che l’attribuzione di questo importo non diventi un diritto acquisito: qualora IPCT dovesse richiedere nuovi contributi di risanamento, gli importi di compensazione dovrebbero decadere per dare prioritariamente respiro al bilancio di IPCT: la proposta è dunque quella di rendere le parti di rendita riconducibili a questi versamenti compensativi delle rendite “bonus”, che siano dunque stralciabili in caso di bisogno. Condivide il CdS questa proposta?».

Qualora questa proposta non venisse implementata, «la politica e i cittadini votanti dovrebbero rigettare senza esitazione qualsiasi futura richiesta di ulteriori contributi di risanamento, in quanto sarà stato evidente che si saranno spesi facoltativamente e senza possibilità di recupero dei soldi già oggi necessari per la sicurezza finanziaria della cassa. Riteniamo che chi sostenga la scelta di attribuire le compensazioni in maniera definitiva, indipendentemente dalla situazione finanziaria della cassa, dovrà poi assumersi la responsabilità di questa decisione nel caso siano necessarie in futuro ulteriori iniezioni di capitale».

Infine, Balli e Bignasca chiedono «gradiremmo l’allestimento di una statistica sull’attribuzione dei CHF 293 milioni ai singoli assicurati. Nello specifico: quante sono, in percentuale, le persone di età inferiore ai 45 anni assicurate in IPCT rispetto agli assicurati attivi totali? Qual è la percentuale delle compensazioni IPCT che vengono attribuite a questo gruppo di assicurati? Quante sono, in percentuale, le donne assicurate in IPCT rispetto agli assicurati attivi totali? Qual è la percentuale delle compensazioni IPCT che vengono loro attribuite? Quante sono, in percentuale, le persone con un salario AVS superiore a CHF 100’000 assicurate in IPCT rispetto agli assicurati attivi totali? Qual è la percentuale delle compensazioni IPCT che vengono attribuite a questo gruppo di assicurati?»

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