Cordoglio e commozione, ma anche preoccupazione per una possibile instabilità politica
LUGANO - Sono I Verdi del Ticino i primi a commentare ufficialmente, tramite un comunicato stampa, la notizia della morte di Giuliano Bignasca.
"Malgrado la distanza politica e ideologica che separa il nostro movimento da quello della Lega dei ticinesi, riconosciamo il suo valore e il suo impegno per il Paese. Bignasca ha scritto una pagina importante della storia politica del Canton Ticino e di questo dobbiamo prendere atto. Negli ultimi anni Verdi e Lega dei ticinesi hanno condiviso, seppur con intendimenti diversi, importanti battaglie. Citiamo su tutte quelle contro l’investimento di AET nel carbone e quella contro le casse malati. Al fratello e collega di Gran consiglio Attilio, al figlio Boris, a tutta la famiglia e al gruppo in Gran Consiglio porgiamo le nostre più sincere condoglianze".
Il Partito Socialista esprime da una parte il cordoglio per la perdita di un contendente politico, ma dall'altro esprime preoccupazione per l'evoluzione politica ticinese. "Pur nella profonda differenza di posizioni ideologiche e nella viva disapprovazione dei metodi applicati nel confronto politico, non possiamo che sentirci dispiaciuti per la sua scomparsa. Per questo motivo esprimiamo le nostre condoglianze ai familiari e agli amici di Giuliano Bignasca. La scomparsa del fondatore e dell'animatore della Lega apre senza dubbio una nuova stagione politica. Con Bignasca scompare soprattutto quella parte della Lega attenta, con modi spesso maldestri, a una serie di istanze sociali a noi care, che senza di lui difficilmente potranno trovare ancora spazio all'interno del movimento politico nato poco più di 20 anni or sono.
Con la morte di Bignasca si apre pure una fase di instabilità politica, per i cambiamenti istituzionali che faranno seguito alla prossima partenza di Marco Borradori dal Consiglio di Stato. Un'instabilità che ci auguriamo fortemente possa essere superata grazie alla buona volontà di tutti gli attori politici in campo e grazie a un rinnovato dialogo in un'atmosfera di collaborazione e di rispetto reciproco".
Il PPD, tramite il Presidente Giovanni Jelmini e l’Ufficio presidenziale cantonale, esprime cordoglio per l’improvvisa scomparsa del leader leghista. "Giuliano Bignasca ha saputo interpretare le voci e i bisogni di una parte importante dei cittadini del nostro Cantone. Bignasca ha dato una scossa alla politica cantonale, ne ha cambiato lo scenario e gli equilibri di forza e il PPD, pur scontrandosi in diverse occasioni e distanziandosi spesso dai modi, dai toni e dalle esagerazioni, ha trovato in Bignasca un uomo politico con il quale discutere, cercare e trovare soluzioni per il bene del Ticino. Se la forma con cui la Lega ha interpretato il suo agire politico rimane discutibile, sulla sostanza il PPD si è trovato spesso concorde, riuscendo con Giuliano Bignasca a intavolare un discorso utile e costruttivo. In questo momento il Presidente e l’Ufficio presidenziale esprimono cristiane condoglianze ai famigliari".
Anche Generazione Giovani ha espresso commozione per la triste notizia. "Uomo politico di grande carisma, tanto coraggioso quanto controverso, al di là di qualsiasi giudizio di merito, ha sicuramente caratterizzato la vita politica del nostro Cantone nell'ultimo ventennio. Da domani il mondo politico non sarà più lo stesso". scrivono in una nota stampa. "In momenti come questi - aggiungono -, non esistono parole e forse non servono. Partecipiamo in ogni caso, con sentimenti di vicinanza e solidarietà, al dolore dei suoi famigliari, in particolare del figlio Boris, nonché a quello di tutti i suoi amici e dei suoi compagni di partito".
Anche l'UDC ricorda il decesso del leader della Lega. "I rapporti tra l’UDC e Giuliano Bignasca non sono sempre stati cosparsi di rose e fiori, ma parecchie battaglie sono comunque state combattute assieme, in particolare quelle che riguardavano temi in cui il patriottismo e la difesa degli interessi nazionali erano prevalenti. Nel corso dei suoi anni di presidenza abbiamo infatti potuto stringere con il movimento leghista alleanze e comuni strategie politico-elettorali. Una cosa, a parere dell’UDC e dei Giovani UDC Ticino, bisogna riconoscere a Giuliano Bignasca: l’aver dato un salutare scossone alla politica clientelare e statica dei partiti storici, quantomeno denunciandone pubblicamente gli intrallazzi.
La politica ticinese di oggi non è più quella di vent’anni fa – nel senso che i malandazzi purtroppo non sono terminati, ma quanto meno gli stessi sono divenuti molto più difficili da nascondere – e questo merito va anche attribuito al Presidente della Lega. L’UDC Ticino e i Giovani UDC Ticino esprimono le loro sentite condoglianze a tutta la famiglia e alla Lega dei Ticinesi, da oggi rimasta orfana del suo fondatore".
Il PLR "ha appreso con tristezza dell’improvvisa scomparsa del presidente della Lega dei ticinesi Giuliano Bignasca. Uomo politico di grande intuito, con la sua personalità carismatica e la sua energia ha caratterizzato l’ultimo ventennio della vita politica ticinese.
A Giuliano Bignasca vanno riconosciuti l’indubbia passione, l’attaccamento al Cantone e alla sua città per i quali si è sempre battuto in prima linea senza risparmiarsi. Il PLR in questo triste momento manifesta sincero cordoglio e grande vicinanza ai suoi famigliari, in particolare al figlio Boris e al fratello Attilio".
La GISO (Gioventù Socialista) si unisce al dolore della famiglia Bignasca e del movimento della Lega dei Ticinesi porgendo le più sentite condoglianze; prima di essere un avversario politico, Giuliano Bignasca era principalmente: un papà, un fratello e per taluni un amico.
I Giovani Liberali Radicali Ticinesi si associano nel ricordo di Giuliano Bignasca: "Ha cominciato a scuotere la politica ticinese quando tanti di noi erano ancora in braghe corte. Ci ha fatto dibattere, dividere, talvolta pure rabbrividire per certi metodi. Non ci siamo mai conosciuti o affrontati in un dibattito pubblico, ci sarebbe piaciuto perché aveva una dialettica pungente, intelligente e spregiudicata. Per certi versi, giovanile. Abbiamo avuto modo di conoscere il figlio Boris, presidente del Movimento Giovani Leghisti, con cui avvengono scambi di opinione, talvolta vicini, talvolta a distanza. Sempre con rispetto reciproco. Ed è con grande rispetto che esprimiamo il nostro pensiero di vicinanza a lui e alla famiglia. In casi come questi è impossibile scucire quell’umana fratellanza che unisce di fronte alla morte".