La situazione difficile, se non critica, dei piccoli commerci e delle imprese nel canton Ticino, così come in molte altre parti del mondo, non è solo dovuta alla pandemia di COVID-19, ma ha origini molto più profonde. Già il 2019 è stato ricordato da molti imprenditori come un anno difficile. Si tratta di un contesto mondiale interconnesso in cui la guerra tra poveri è all'ordine del giorno. L'aumento dei costi dei beni di consumo e la diminuzione del potere d'acquisto dei consumatori, la guerra in Ucraina, l'aumento dei tassi ipotecari e il fallimento di alcune banche hanno causato e stanno ancora causando una totale e precaria instabilità economica. La paura generale di cosa succederà ha letteralmente paralizzato le persone. Inoltre, colossi come Meta, Amazon e altri stanno licenziando senza scrupoli come se non ci fosse un domani, alimentando ancora di più la paura di cosa accadrà in futuro.
A livello globale, c'è una totale mancanza di etica imprenditoriale, con splendidi imprenditori che si arricchiscono sempre più sulla pelle dei propri lavoratori. Qui in Ticino, ne sanno qualcosa i nostri giovani, i cinquantenni e anche i frontalieri. Sono spesso assunti a costi stracciati, con subdole affermazioni manipolatorie del tipo "al tuo posto assumo due frontalieri" o "uno stipendio così in Italia?". È ora di dire basta e prendere coscienza che così non va bene per nessuno. È ora di adottare un atteggiamento etico nei confronti dei lavoratori e degli imprenditori. È ora di assumere personale residente, compresi i nostri laureati, perché andare a lavorare all'estero apre la mente, gli orizzonti, ma anche godere dei risultati degli studi dei nostri giovani ha le sue ricadute positive sul nostro tessuto economico. Giustamente, il lavoratore residente lavora a condizioni salariali che gli permettano di vivere dignitosamente, mantenere e crescere la propria famiglia o, comunque, di poter essere progettuale per il proprio futuro.
Questa incertezza, tutte queste restrizioni, il mancato rispetto dei valori in cui ci si riconosce comportano un calo della fiducia delle persone nelle istituzioni, con conseguente calo dei consumi, che di riflesso si traducono in una riduzione dell'adesione delle persone alla coesione perché orfane di veri leader politici irreprensibili che diano l'esempio e che sappiano capire che la situazione è mutata in modo drammatico. Chi ha sbagliato pagherà tutto ciò?
In sintesi, gli eventi economici globali influiscono negativamente anche sui piccoli commercianti del canton Ticino. Le attività commerciali che sono in grado di adattarsi e innovare possono continuare a prosperare.
Inoltre, è importante che gli imprenditori agiscano in modo etico nei confronti dei loro lavoratori, assumendo personale a condizioni salariali dignitose e favorendo l'occupazione di residenti locali, compresi i giovani laureati. In questo modo, si può creare un tessuto economico più sostenibile e inclusivo, dove tutti hanno l'opportunità di prosperare.
È comprensibile che la situazione attuale sia fonte di preoccupazione e incertezza, ma è fondamentale che si trovino soluzioni sostenibili per l'adattamento e l'innovazione delle attività commerciali. Le istituzioni devono assumere un ruolo di guida e fornire supporto ai commercianti locali, aiutandoli a navigare in un ambiente in continua evoluzione e fornendo incentivi per la crescita economica.
In definitiva, è necessario che tutti i soggetti coinvolti collaborino per trovare soluzioni condivise e durature alle sfide economiche attuali, basate su principi di etica, sostenibilità e inclusione. Solo in questo modo si può sperare di costruire un futuro migliore per tutti.