"Sur L'Adamant", film premiato negli scorsi mesi a Berlino, impreziosirà la prossima edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano
LUGANO - Sono oltre 80 i film che si sono candidati alla prima edizione del Concorso internazionale di lungometraggi del Film Festival Diritti Umani Lugano (FFDUL), in programma dal 19 al 29 ottobre. Si tratta di documentari, opere di finzione e animazione che passeranno sotto la lente degli organizzatori. Da questo processo scaturirà una selezione di otto opere, concorreranno per il Premio della giuria e per il Premio del pubblico, oltre a un riconoscimento speciale che verrà assegnato da un’Ong. I premi verranno assegnati che sapranno distinguersi su due fronti: per la loro eccellenza cinematografica e la loro capacità di affrontare tematiche fondamentali legate ai diritti umani.
«Siamo davvero entusiasti dell’ottima risposta da parte di autrici e autori, produzioni e distribuzioni internazionali che in queste settimane hanno iscritto i loro film al primo concorso del FFDUL» spiega il direttore Antonio Prata. «Il lavoro di selezione non è facile, ma sentiamo che ci arricchisce e ci stimola come mai prima d’ora. Abbiamo ricevuto, infatti, lavori provenienti da ogni parte del mondo; da paesi e realtà in cui il cinema ha un suo mercato, fino a film di paesi in cui il concetto di industria cinematografica si sta appena sviluppando oppure nemmeno esiste ma che presentano tutti una forte carica comunicativa. È una ricerca, la nostra, che ci spinge a scoprire luoghi, storie e linguaggi davvero molto diversi tra loro e che, con il dovuto equilibrio, cercheremo di avvicinare nel miglior programma possibile».
Da Berlino a Lugano - A impreziosire ulteriormente la programmazione del FFDUL sarà l'anteprima ticinese del film che ha vinto l'Orso d'oro alla Berlinale 2023: "Sur l'Adamant" di Nicolas Philibert. La coproduzione franco-nipponica è incentrata sull’Adamant, un Centro diurno unico nel suo genere: è uno stabile galleggiante. Costruito sulla Senna, nel cuore di Parigi, accoglie adulti che soffrono di disagi di salute mentale offrendo loro un ambiente di cura che arriva a strutturarli nel tempo e nello spazio, li aiuta a riconnettersi con il mondo e a ritrovare un po’ di slancio. L’équipe che li gestisce tenta di resistere il più possibile allo sfacelo e alla disumanizzazione che vive il campo della psichiatria. Questo film ci propone di salire a bordo e andare incontro ai pazienti e agli operatori che, giorno dopo giorno, ne inventano il quotidiano.