Lo rileva una ricerca della Johns Hopkins University, che ritiene corretta una quarantena di due settimane
BALTIMORA - Il periodo di incubazione per chi viene contagiato dal nuovo coronavirus (il cui nome preciso è SARS-CoV-2) nella maggior parte dei casi è di cinque giorni: lo ha calcolato la ricerca della Johns Hopkins University di Baltimora (USA) pubblicata sulla rivista Annals of Internal Medicine, considerando che i sintomi compaiono entro un arco di dodici giorni.
Ciò significa, rilevano gli esperti, che è corretto il tempo di isolamento di due settimane. «Dall'analisi dei dati disponibili - commenta Justin Lessler, primo autore dello studio - l'attuale raccomandazione di quattordici giorni di quarantena è ragionevole, anche se alcuni casi potrebbero sfuggire».
Gli studiosi hanno analizzato i dati relativi a 181 casi registrati in Cina e all'estero prima del 24 febbraio, collegati a viaggi nella città di Wuhan o al contatto con persone che erano state nella provincia cinese dell'Hubei, dove si trova Wuhan. È emerso così che il tempo d'incubazione più frequente della malattia è di 5,1 giorni e che nel 97,5% dei casi i sintomi compaiono entro 11,5 giorni dall'infezione. C'è poi una percentuale inferiore, che secondo calcoli prudenti è pari a 101 casi su 10'000, che può sviluppare i sintomi dopo i quattordici giorni giorni di isolamento raccomandati.
Sulla base dei dati relativi al tempo di trasmissione per i casi sintomatici lievi e quelli asintomatici, avvertono i ricercatori, il tempo di esposizione tra la comparsa dei sintomi potrebbe essere però più breve del periodo stimato di incubazione.
In Ticino quarantena più breve - Fino a ieri, lo ricordiamo, in Ticino era previsto un periodo di quarantena di quattordici giorni. Ma ora è stata ridotta a cinque giorni. Questo perché l'indagine ambientale, lo ha spiegato il medico cantonale Giorgio Merlani, è stata limitata ai contatti stretti. «Ed è stato constatato che quando si tratta di contatti stretti l'incubazione è molto più breve».