Cerca e trova immobili

STATI UNITIUna petizione online, con mezzo milione di firme, chiede la chiusura di PornHub

22.03.20 - 23:00
L'iniziativa è partita dall'associazione "Exodus Cry", che accusa la piattaforma di controlli troppo blandi
Deposit
Una petizione online, con mezzo milione di firme, chiede la chiusura di PornHub
L'iniziativa è partita dall'associazione "Exodus Cry", che accusa la piattaforma di controlli troppo blandi
Diverse le testimonianze di ragazze, anche minorenni, finite senza consenso nella rete della piattaforma, e senza riuscire a uscirne

WASHINGTON D.C. - Mezzo milione di firme (e più) per una petizione che vuole la chiusura di PornHub, il sito web di video porno più famoso al mondo con 42 miliardi (sì, davvero) di accessi lo scorso anno. Accessibile liberamente e senza verifiche di sorta, incassa sia con la pubblicità (di altri servizi hard) sia con gli abbonamenti premium.

Le motivazioni che spingono i promotori della petizione riguardano l'incapacità del portale di gestire la pubblicazione di materiale inappropriato, frutto di abusi o rubato e pubblicato senza il consenso delle persone interessate. Non mancano solo gli adeguati controlli di sicurezza, ma anche la pratica di rimozione, in caso di revenge porn, è difficoltosa.

Come esempio vengono citate diverse storie di ragazze, anche minorenni, i cui video sono finiti sulla piattaforma e ci sono rimasti a lungo prima che qualcuno facesse qualcosa.

Traffico sessuale: «Abusi su una ragazza minorenne»

Negli ultimi mesi ci sono stati diversi casi scioccanti di traffico sessuale e stupri che hanno coinvolto dei minorenni e che sono stati postati su Pornhub. Particolarmente eclatante il caso di una quindicenne, scomparsa da un anno, che è stata finalmente ritrovata dopo essere stata riconosciuta in video sul sito - in totale erano stati realizzati 58 video di abusi sessuali con la minorenne coinvolta. Il trafficante coinvolto in questo caso è stato identificato ed è in attesa di condanna.

«È una compagnia che fa i milioni grazie alla pubblicità e agli abbonamenti e, malgrado ciò, non ha messo in atto nessuna misura per verificare età e consenso dei soggetti dei video erotici che vengono pubblicati», insiste Laila Mickelwait, fondatrice del gruppo "Exodus Cry", associazione per combattere gli abusi e il sessismo, e per dare sostegno alle vittime.

Mindgeek, l'azienda proprietaria di Pornhub, ha negato e rispedito le accuse al mittente, sottolineando di avere procedure rigide ed efficaci per la rimozione dei contenuti illegali. In una dichiarazione rilasciata al Guardian, la compagnia ha dichiarato che si impegna in modo forte e risoluto nella lotta contro tutto il materiale non consensuale e/o concernente minorenni. «Qualsiasi accusa che dichiara il contrario è di fatto inaccurata». 

«Le hanno rubato i video intimi con il suo ex, e PornHub li ha tenuti online per settimane» 

Kate Isaacs ha raccontato al Guardian la sua campagna per far chiudere PornHub, a causa dei video non consensuali presenti sul sito. «I video di una mia amica e di un suo ex sono stati rubati dal suo telefono e poi caricati su Pornhub. Ci sono volute diverse settimane per far rimuovere il video, nonostante le nostre segnalazioni, dove abbiamo anche detto che si trattava di una ragazza minorenne e che non acconsentiva ad essere sul sito. Purtroppo, il danno era già stato fatto, e il video continuava a comparire. La mia amica, di conseguenza, è caduta in depressione». «Bisogna chiudere quest'enorme società che trae profitto da video non consensuali senza che nessun ente regolatore ne tenga conto».

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE