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CINAPositivi dopo la guarigione. Ma sono ancora contagiosi?

27.03.20 - 06:00
I test eseguiti su pazienti guariti a Wuhan indicano nuova positività tra il 3% e il 10% dei casi
keystone-sda.ch (Wang Yuguo)
Positivi dopo la guarigione. Ma sono ancora contagiosi?
I test eseguiti su pazienti guariti a Wuhan indicano nuova positività tra il 3% e il 10% dei casi

WUHAN - Mentre Wuhan si sta preparando a un graduale ritorno alla normalità, con le autorità che hanno annunciato nei giorni scorsi le prime deadline riguardanti la rimozione delle restrizioni, negli ospedali della regione si cercano le risposte a domande che stanno impegnando i ricercatori ai quattro angoli del globo: i pazienti guariti dal coronavirus possono ammalarsi nuovamente? Ma soprattutto: in caso di risultato positivo ai test dopo la guarigione, possono ancora contagiare altre persone?

Secondo quanto rilevato dai medici di Wuhan - si legge oggi sul South China Morning Post -, i pazienti testati nuovamente positivi dopo essere stati dimessi dall'ospedale oscillano fra il 3% e il 10%. Cifre confermate anche dal "Life Times" - pubblicazione medica legata al Quotidiano del Popolo -, che parla di una fascia compresa tra 5-10% rilevata nelle strutture di quarantena.

Gli esperti, confrontati con questi dati, hanno sollevato più di un dubbio in merito all'affidabilità e alla sensibilità dei test. La buona notizia, come indicato anche dai medici dell'Ospedale Tongji di Wuhan alla televisione statale, è che i pazienti in questione sembrano non essere più contagiosi.

«Al momento non risultano prove che suggeriscano che possano essere contagiosi», ha dichiarato il numero uno della struttura, Wang Wei. Alla CCTV ha spiegato che cinque pazienti dell'ospedale hanno avuto esiti positivi dal test dopo la guarigione ma nessuno dei loro familiari, o altre persone che vivono a stretto contatto con loro, è stato contagiato.

Per quanto rilevanti - la Cina ha in questo momento il numero più alto di guariti al mondo da Covid-19 -, i risultati raccolti si basano ancora su campioni ristretti di pazienti e quindi non tali per stabilire una validità generale. «Serviranno studi su larga scala» per indirizzare al meglio sorveglianza e prevenzione della malattia in futuro, prosegue Wang che ricorda pure come sia fondamentale che le persone guarite e dimesse dall'ospedale trascorrano un periodo di due settimane in isolamento, per poi essere nuovamente testati.

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COMMENTI
 

Mag 4 anni fa su tio
Un virus ... è per sempre!

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a Mag
ne abbiamo mediamente 3 g nel corpo.

pillola rossa 4 anni fa su tio
Chi ha l'herpes virus ce l'ha per tutta la vita, ma si attiva solo in momenti di stress. Chi gli vive accanto potrebbe averlo asintomatico, oppure non averlo affatto. E se si studiasse il motivo per il quale covid19 aggredisce certi e altri nemmeno li sfiora? Pasteur alla fine della sua vita disse che a fare la differenza è la fertilità del terreno e non il battere. Vale la stessa cosa per il virus?

Mag 4 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
La paura, la minaccia e lo stress in generale, sono riconosciute mondialmente come precipitatori patologici. L'elettromagnetismo selvaggio idem, ma per altri motivi, esempio: se fai 18 radiografie all'anno muori dopo due anni, eppure le cosiddette "radiazioni" SONO SOLO ONDE ELETTROMAGNETICHE.

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
sì.

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a Mag
esatto!

pillola rossa 4 anni fa su tio
Risposta a Mag
La paura indotta è il più potente strumento di controllo esterno di tutte le funzioni, sia fisiologiche che sociali. Più è alta, maggiore è il controllo e più chi ne detiene il potere è in grado di pilotare l'andamento a proprio favore. La paura non esiste. Se cerchi di guardarla in faccia non la vedi, è un'invenzione della mente. Se te la inculcano ci credi e agisci di conseguenza, sia a livello microscopico che macroscopico.
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