Quello di sabato sarà un 25 aprile in quarantena. “Bella Ciao” può aiutare (anche) contro il coronavirus?
MILANO - Il 25 Aprile l’Italia da 75 anni festeggia e ringrazia la Resistenza per aver liberato il Paese dal nazi-fascismo e, in questo 25 Aprile in piena emergenza Corona virus, la resistenza – ma al Covid-19 – è ciò che accomuna lo Stivale alla Svizzera, l’Europa a tutto il mondo.
L’associazione partigiani d’Italia (Anpi), con altre associazioni di combattenti, movimenti politici e realtà sociali, sindacali e culturali, ogni anno propone diverse iniziative in moltissime città e paesi italiani, tra cui la “pastasciutta antifascista”, ovvero tavolate in strada di persone che mangiano la pasta per evocare il pasto offerto dalla famiglia Cervi a Gattatico (Reggio Emilia) alla caduta del fascismo nel luglio 1943.
L’appuntamento nazionale consueto solitamente è a Milano, dove alle 15 parte un corteo che, quest’anno, dalle strade si sposta sul web con #bellaciaoinognicasa: alla stessa ora dalle finestre, dai balconi, dai giardini addobbati con il tricolore o con drappi rossi, si innalzerà il coro di “Bella ciao”, la canzone simbolo della Resistenza italiana.
Sarà un modo per ritrovare «speranza, unità, radici che sappiano offrire la forza e la tenacia per poter scorgere un orizzonte di liberazione - comunica Anpi in una nota - sarà una risorsa di sana e robusta rinascita. Saremo insieme, con la Liberazione nel cuore. Con la sua bella e unitaria energia».
Coinvolto anche il mondo delle dirette social con l’evento in streaming #iorestolibero, una piazza virtuale che prevede anche una raccolta fondi per Croce Rossa e Caritas al quale hanno aderito più di 1'400 personaggi del mondo artistico e sociale italiano.
A questo 25 Aprile il Belpaese è arrivato preparandosi nei giorni precedenti, intonando le chitarre e le voci ma anche, sui vari gruppi social creati ad hoc, postando fotografie, video, ricordi partigiani, suggerimenti di letture o di visioni perché, ricorda Anpi, il «25 Aprile arriva con una preziosa puntualità. Arrivano le partigiane e i partigiani, il valore altissimo della loro memoria».