Un nuovo studio rivela che i periodi caratterizzati da alte temperature e forte umidità sono raddoppiati dal 1979
NEW YORK - L’incubo di un caldo sempre meno tollerabile per l’essere umano potrebbe essere molto più vicino di quanto si pensi. A suggerirlo è un nuovo studio pubblicato dalla rivista “Science Advances”, che indica come diverse località del pianeta siano sempre più spesso confrontate con temperature che vanno oltre alla capacità del nostro corpo di regolare il proprio calore.
Attraverso l’analisi dei rilevamenti effettuati da oltre 7'800 stazioni meteorologiche dal 1979 al 2017, i ricercatori hanno scoperto che la frequenza con cui si manifestano periodi caratterizzati da alte temperature e tassi di umidità estremamente elevati è pressoché raddoppiata nel corso degli anni.
Il limite fisiologico dell’essere umano è fissato a una temperatura di bulbo umido di 35 gradi Celsius. Il corpo umano ha di norma una temperatura interna che si situa attorno ai 37 gradi mentre quella della pelle è di circa 35 gradi. Quando la temperatura esterna supera tale soglia, il calore in eccesso del nostro corpo può essere espulso solamente attraverso il sudore. E questo meccanismo di raffreddamento perde la propria efficienza con l’aumentare dell’umidità.
«Sta accadendo ora» - «Alcuni studi effettuati in passato pronosticavano questi scenari fra diversi decenni, ma i dati ci mostrano che sta già accadendo ora», ha spiegato Colin Raymond, principale autore della ricerca presso la Columbia University.
Eventi di questo tipo si sono verificati ad esempio in aree circoscritte di Pakistan, Australia, India e Bangladesh, così come sulle coste del Mar Rosso e nel Golfo di California. Si è trattato perlopiù di eventi di breve durata, limitati a qualche ora, la cui frequenza e l'intensità - sottolineano gli autori dello studio - stanno però aumentando. «La durata di questi eventi è destinata a crescere. E le aree da essi colpite aumenteranno in correlazione all'incremento del riscaldamento globale».