La Cina si è impegnata a renderlo un «bene pubblico globale»
PECHINO - Il primo potenziale vaccino sviluppato in Cina contro la Covid-19 a raggiungere la fase 1 di sperimentazione clinica si è rivelato «ben tollerato e in grado di generare una risposta immunitaria contro il Sars-CoV-2» negli esseri umani.
Lo rende noto un nuovo studio pubblicato ieri online dalla rivista scientifica The Lancet. Secondo una nota diffusa dalla testata britannica, questo studio clinico, condotto su 108 adulti sani, si è dimostrato promettente a 28 giorni dall'inoculazione del vaccino sperimentale ma i risultati finali saranno valutati in sei mesi. Saranno infatti necessari ulteriori studi per valutare l'efficacia della risposta immunitaria provocata nei soggetti coinvolti.
Durante la 73esima sessione dell'Assemblea Mondiale della Sanità tenuta in settimana, la Cina si è impegnata a rendere un «bene pubblico globale» il vaccino, una volta che questo sarà disponibile.
«Questi risultati rappresentano una pietra miliare per la ricerca», ha spiegato il professor Wei Chen dell'Istituto di Biotecnologia di Pechino, responsabile della sperimentazione. «Lo studio dimostra che una singola dose del nuovo vaccino 'Ad5-nCoV' contro la Covid-19 con vettore adenovirale di tipo 5 produce anticorpi e cellule T specifici in 14 giorni, rendendolo un potenziale candidato per ulteriori ricerche».
«Tuttavia, questi risultati devono essere interpretati con cautela», precisa l'esperto cinese. «Lo sviluppo di un vaccino contro la Covid-19 presenta una serie di sfide senza precedenti e la capacità di stimolare queste risposte immunitarie non indica necessariamente un'efficace protezione degli esseri umani contro il nuovo coronavirus».