L'istituto ha prima pubblicato un documento a sostegno di un vaccino entro l'autunno, per poi rimuoverlo
«È un documento vecchio, finito per sbaglio sul web»
BERLINO - Il Robert Koch Institut tedesco ha prima dichiarato che il vaccino contro il coronavirus sarà pronto già nel prossimo autunno, per poi smentire: si sarebbe trattato di un errore.
Un bel pasticcio insomma. L'istituto ha così ritirato il documento pubblicato sul web, in cui si affermava l'autunno quale probabile periodo per il completamento del vaccino. «Si trattava di un documento vecchio, che era stato già rivisitato e che è finito per sbaglio sul web» hanno risposto all'ANSA dal Koch Institut.
Cosa conteneva il documento? «Le previsioni attuali lasciano immaginare che sia possibile avere un vaccino entro l'autunno 2020», dicevano gli esperti dell'istituto di riferimento del Governo tedesco.
A quanto pare, invece, si dovrà aspettare di più.
Conta la qualità, non la velocità - Dopo le critiche all'annuncio del vaccino russo, che ha sollevato molti dubbi anche in Germania sull'attendibilità delle procedure di sperimentazione, il ministero della Salute tedesco ha precisato oggi in conferenza stampa che la questione non può essere chi arriverà prima a distribuire i vaccini, mentre fondamentale è la sicurezza dei farmaci.
Caos dei test in Baviera - Dei 60'000 test gratuiti e volontari eseguiti sulle autostrade bavaresi al confine con l'Austria, tra coloro che rientravano in Germania, 44'000 risultati non sono stati comunicati ai diretti interessati e di questi 900 sono positivi al virus. La ministra della Salute della Baviera Melanie Huml ha ammesso l'errore in conferenza stampa nel pomeriggio.
«Non sappiamo - ha detto la ministra - se i campioni sono andati persi». In ogni caso gli interessati non sono ancora stati informati, e coloro che hanno ricevuto un responso, lo hanno avuto dopo circa una settimana di tempo.
La ministra, che si è detto «molto dispiaciuta», ha promesso che i 900 verranno avvertiti al più tardi entro la mattinata di giovedì. Ha poi spiegato che il disguido è dovuto a risorse insufficienti rispetto alla crescente domanda di test: «il numero dei test è cresciuti ogni giorno più», si è giustificata Huml. Durante i primi giorni dei test covid-19 gratuiti il servizio di analisi era svolto da volontari, poi in un secondo tempo sono subentrati i dipendenti di laboratori privati.
Numeri in crescita - I due errori clamorosi arrivano proprio nel giorno in cui il numero dei contagi ha toccato un nuovo picco in Germania, con 1'226 casi registrati nel giro di 24 ore: il numero più alto da maggio scorso.
Dall'inizio della pandemia, la Germania ha registrato 218'519 casi di infezione, e 9207 vittime. A pesare sull'attuale diffusione, stando al governo, sono i rientri dai viaggi per le vacanze (un caso su tre fra i nuovi positivi) ma anche feste di famiglia, party organizzati dai giovani e il mancato rispetto delle regole da parte di una minoranza della popolazione.