Cinque membri dello staff del vicepresidente statunitense Mike Pence sono risultati positivi al tampone
WASHINGTON - Il virus continua ad aleggiare come uno spettro sulla campagna elettorale americana. A tre settimane dal contagio di Donald Trump, della first lady Melania, del loro figlio Barrett e di numerosi collaboratori della Casa Bianca, il Covid colpisce lo staff del vicepresidente Mike Pence, che è anche il capo della task force governativa contro il virus: almeno cinque positivi, tra cui il suo capo di gabinetto Mark Short.
Un nuovo focolaio al vertice del potere americano, che ripropone gli interrogativi sui protocolli di sicurezza dell'amministrazione. Tanto più che Pence ha deciso di non fare neppure una breve quarantena e di mantenere gli impegni della campagna elettorale: domenica in North Carolina e lunedì in Minnesota.
Non tranquillizzano le parole del chief of staff della Casa Bianca alla Cnn: «Non controlleremo la pandemia perché il virus è contagioso esattamente come l'influenza. Controlleremo il fatto che avremo vaccini e terapie e altri mezzi per mitigare» la malattia.
Joe Biden ha colto la palla al balzo: «Meadow ha ammesso candidamente che l'amministrazione ha rinunciato anche a tentare di controllare la pandemia, confermando quella che è stata la strategia di Trump fin dall'inizio della crisi: alzare bandiera bianca e sperare che, ignorandolo, il virus se ne sarebbe andato».
«Riconoscono il loro fallimento, il più grande fallimento di un'amministrazione presidenziale nella storia americana», gli ha fatto eco la vice Kamala Harris durante la sua campagna in Michigan. Anche l'immunologo Anthony Fauci esce sempre di più allo scoperto, accusando la presidenza di non seguire la scienza e suggerendo la mascherina obbligatoria a livello nazionale.
Ma Donald Trump tira dritto per la sua strada, continuando i suoi bagni di folla tra migliaia di fan senza mascherina né distanziamento sociale, deridendo i comizi drive-in di Joe Biden e Barack Obama per rispettare le misure anti Covid: «Ci sono così poche auto e si sentono solo i clacson». Due modi di fare campagna che evidenziano in modo plastico gli opposti approcci alla pandemia.
Trump continua così il suo massacrante tour de force, convinto di poter rimontare: domenica in New Hampshire e in Maine, dopo aver fatto tappa sabato in North Carolina, Ohio e Wisconsin. In serata anche la festa di Halloween alla Casa Bianca con Melania.
Del resto da quando è guarito ed è tornato ai comizi oceanici ha guadagnato oltre 2 punti nella media dei sondaggi. Se però in pubblico promette 'un'onda rossa', in privato ha confidato ad alcuni donatori repubblicani a Nashville, prima dell'ultimo duello tv con Biden, che sarà «molto dura» conservare il Senato perché ci sono alcuni candidati che non può e non vuole aiutare. Sono quelli che hanno preso le distanze dalla sua retorica incendiaria nel timore di perdere il seggio.
Anche per questo i repubblicani stanno accelerando al Senato la conferma della nuova giudice conservatrice Amy Coney Barrett alla Corte suprema: lunedì il voto finale, dopo l'ok oggi a quello procedurale per mettere fine all'ostruzionismo democratico.
Trump è invece ottimista sulla possibilità del Grand Old Party di riprendere la Camera, dove intanto la speaker Nancy Pelosi, nonostante i suoi 80 anni, ha annunciato di puntare su una riconferma della carica se i democratici manterranno la maggioranza. Una mossa che agita l'ala progressista della giovane Alexandria Ocasio-Cortez, impegnata anche in un ricambio generazionale nella leadership del partito.