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ITALIA«Il vaccino? Potrebbe essere necessario tararlo ogni anno»

22.11.20 - 19:05
Per la microbiologa dello Spallanzani, Maria Rosaria Capobianchi, la strada contro il Covid-19 è ancora lunga
keystone-sda.ch / STF (Ted S. Warren)
«Il vaccino? Potrebbe essere necessario tararlo ogni anno»
Per la microbiologa dello Spallanzani, Maria Rosaria Capobianchi, la strada contro il Covid-19 è ancora lunga

ROMA - L'arrivo, ormai all'orizzonte, dei primi vaccini efficaci contro il Covid-19 non sarà la soluzione definitiva alla pandemia di coronavirus, perlomeno nell'immediato. A ricordarlo è la numero uno del laboratorio di virologia dell’Istituto Spallanzani di Roma, Maria Rosaria Capobianchi.

«Qualsiasi prospettiva di un’uscita rapida da questa pandemia, compreso l’arrivo dei vaccini, è un’ipotesi consolatoria», ha spiegato in un'intervista al Corriere della Sera. In altre parole, toccherà convivere con il virus ancora per qualche tempo. Ma in questa incertezza «non c'è niente di strano. L’unico virus che finora l’umanità ha completamente debellato è il vaiolo».

Sul fronte della lotta diretta al Covid, le armi a disposizione sono ancora piuttosto limitate. «Non ci sono ancora terapie capaci di vincere il Covid. Di contenerlo sì, ma non di eliminarlo», ha detto la microbiologa. Anche la questione vaccino ha però le sue incognite. Una su tutte: la durata della protezione. «Non si sa. Potrebbe essere necessario ritararlo ogni anno», come avviene per il vaccino contro l'influenza. «Perché - ha proseguito - è probabile che questo virus non sarà stroncato come è successo con il Sars-CoV nel 2002, e quindi avremo a che fare con lui, temo, ancora per molto tempo e diverse altre stagioni, come per le ondate di influenza».

La prima linea di difesa resta dunque quella delle misure di protezione. Il virus non ha «volontà. Non ha obiettivi, si trasmette e basta, più si replica e più sopravvive» e «si approfitta di ogni crepa per infilarsi e riprodursi». E parlando di contenere i casi, aggiunge Capobianchi, «se le crepe le allarghiamo da soli, come è successo questa estate, si è poi costretti a ricominciare da capo».

L'uscita da questa pandemia, in quanto problema globale, richiederà «una risposta globale» che prenda in considerazione l'intero «quadro d'insieme». E solo con lo «sforzo collettivo» di tutti gli specialisti e le loro competenze - conclude la microbiologa dello Spallanzani - «potremo sperare di sconfiggere quest'ultima pandemia e di garantire una vera salute al mondo».

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COMMENTI
 

seo56 3 anni fa su tio
Col piffero che mi vaccino...

pillola rossa 3 anni fa su tio
«potremo sperare di sconfiggere quest'ultima pandemia e di garantire una vera salute al mondo» Non prendeteci in giro. La vera salute dipende dalle malattie croniche. Se il terreno è resistente non attecchiscono nemmeno quelle acute. Anche se questo significa inevitabilmente meno denaro.

madras 3 anni fa su tio
La Spagnola dopo la terza ondata se ne è andata e non più ne vista, ne sentita
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