Un medico è deceduto in seguito al malfunzionamento di un ascensore, che era stato già segnalato
TUNISI - Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Medici tunisini ha annunciato per martedì 8 dicembre una giornata di agitazione per tutta la categoria e in tutti i settori della Sanità, a seguito della tragica morte - avvenuta giovedì scorso, all'ospedale pubblico di Jendouba - del collega 26 enne Badreddine Aloui.
Il medico è deceduto dopo essere caduto nella tromba di un ascensore: le porte dell'ascensore si erano aperte senza l'arrivo della cabina e l'ascensore era in ancora in servizio nonostante il guasto fosse stato segnalato da diverso tempo, sottolineano i sindacati dei medici.
L'incidente ha scatenato un'ondata di proteste nel Paese, a partire dalle manifestazioni dei giovani medici presso la Facoltà di medicina di Tunisi e Sfax e davanti al ministero della Sanità della capitale venerdì scorso, alle quali si sono aggiunte altre manifestazioni davanti al governatorato di Jendouba.
Il premier Hichem Mechichi, che aveva in programma una visita all'Ospedale di Jendouba venerdì scorso, a causa del clima di forte tensione davanti alla struttura pubblica, è stato costretto a tornare indietro per motivi di sicurezza, riportano i media locali.
L'Ordine dei Medici, si legge in un comunicato, ha «deciso di appoggiare i movimenti di protesta che chiedono il miglioramento delle condizioni di lavoro in tutte le strutture sanitarie del Paese e l'immediata attuazione delle decisioni prese al termine del dialogo sociale per la riforma del settore sanitario e il miglioramento dei servizi forniti ai cittadini».