Il presidente del Koch-Institut ritiene che, se non sarà la popolazione a farlo, dovranno intervenire le istituzioni
BERLINO - In Germania «i contatti sono stati finora ridotti del 40%, e questo non basta. Noi siamo dell'idea che servirebbe una riduzione del 60%».
Lo ha detto il presidente del Robert Koch-Institut, Lothar Wieler, in conferenza stampa a Berlino, esprimendo la preoccupazione per lo sviluppo della pandemia in Germania, dove i nuovi contagi aumentano nonostante il semi-lockdown.
Wieler ha sottolineato che da alcuni studi emerge «una certa stanchezza della popolazione», rispetto al virus e alle misure. Se i cittadini non sono disposti a ridurre da soli i contatti, servono misure più dure, ha anche affermato, rispondendo a una domanda.
Ieri Angela Merkel, da tempo allarmata per la situazione, ha parlato al Bundestag di un inasprimento delle limitazioni. Mentre l'istituto scientifico Leopoldina ha consigliato la serrata dei negozi dal 24 dicembre al 10 gennaio e di prolungare le ferie scolastiche per tenere chiuse le scuole due settimane in più rispetto al calendario attuale.
I Länder chiedono più severità - Lo sviluppo dei contagi da Covid in Germania ha scosso il Paese e diversi appelli per un lockdown più duro sono arrivati oggi proprio dai Länder. A schierarsi a favore di una serrata dei negozi e del prolungamento delle vacanze di Natale per le scuole sono stati Baviera, Schleswig-Holstein, il Meclemburgo-Pomerania e la città di Berlino. La Sassonia è pronta a chiudere già lunedì prossimo.
Per il ministro presidente bavarese Markus Soeder, il lockdown è necessario a livello federale, «e dovrà durare quanto necessario», ha spiegato. Il presidente dello Schleswig-Holstein Daniel Gunther (Cdu), ha chiesto che il lockdown arrivi «prima di Natale». Il sindaco di Berlino Michael Mueller invece non ha citato alcuna data per ora.
Gli appelli sono stati pronunciati in vista di un incontro fra Stato e regioni, che potrebbe tenersi nel prossimo week-end, probabilmente domenica.