Una nuova stretta è in arrivo: è atteso solo l'annuncio del Presidente Macron
PARIGI - Il presidente francese Emmanuel Macron dovrebbe annunciare una nuova stretta contro il coronavirus, con l'ipotesi ormai sempre più probabile di un nuovo lockdown, il terzo dall'inizio della crisi sanitaria.
Una formula di confinamento cosiddetta 'ibrida', che risparmi il più possibile i giovani, con scuole lasciate aperte e università accessibili in presenza almeno un giorno a settimana. Mentre anche in Francia, come in altri Paesi europei, rallenta la campagna di vaccinazioni a causa del calo delle forniture da parte dei laboratori farmaceutici.
Dopo giorni di consultazioni con partiti politici, associazioni e sindacati, il presidente francese potrebbe rivolgersi in diretta tv ai connazionali domenica sera o lunedì per annunciare nuove misure che sembrano ormai inevitabili di fronte ai timori di un dilagare delle varianti del Covid-19, in particolare quella di origine britannica.
Con una media di oltre 20'000 casi al giorno la settimana scorsa, gli indicatori mostrano «un aumento della circolazione del SARS-CoV-2 ad un livello elevato e molto preoccupante in un contesto di presenza delle varianti maggiormente trasmissibili», avverte l'agenzia sanitaria Santé Publique France nell'ultimo bollettino.
Secondo gli esperti, le varianti britannica e sudafricana rappresentano ormai un decimo dei casi in Francia (2'000 al giorno, contro 500 a inizio mese). Mentre ancora ieri il ministro della Salute, Olivier Véran, ha ribadito in conferenza stampa che il Paese «non è in fase di forte crescita epidemica», il lockdown preventivo sembra inevitabile di fronte ad un plateau dei contagi attorno a 18/20'000 casi al giorno ormai stabile da diverse settimane.
Stando a Bfm, la decisione dovrebbe essere presa esaminando domani gli ultimi dati relativi agli effetti del coprifuoco alle 18, che sembrano insufficienti a far invertire la rotta delle contaminazioni.
Verso quale tipo di lockdown ci si stia orientando è il tema di queste ore, fra quello rigido della primavera scorsa e quello soft dello scorso novembre. L'ipotesi prevalente è quella che Macron possa optare per un confinamento ibrido, cioè «meno duro per i giovani», secondo Bfm, con scuole aperte e università accessibili in presenza almeno un giorno alla settimana.